D’ANNUNZIO  Gabriele

D'ANNUNZIO GABRIELE096di Francesco Paolo e di Luisa De Benedictis, nacque a Pescara il 12 marzo 1863 e morì a Gardone Riviera di Brescia nel Vittoriale degli Italiani il 1° marzo 1938.
Studiò nel Collegio Cicognini di Prato e diciottenne si trasferì a Roma, accolto nel mondo letterario e mondano. Scrittore prodigioso creò opere nel romanzo, nella poesia e nel dramma. Compiuto il servizio militare come sottotenente di complemento nel reggimento Cavalleria Novara (5°) dal novembre 1890 all’ottobre 1891, si stabilì in Francia ad Arcachon. Fautore dell’intervento italiano nella guerra contro l’Austria, il 5 maggio 1915 lanciò da Quarto la sua parola incitatrice e non ebbe riposo né tacque fino alla dichiarazione di guerra. Richiamato a domanda in servizio col grado di tenente di cavalleria ed assegnato al Quartier Generale della 3^ Armata, passò poi in aviazione; e sia come fante, sia come osservatore dall’aeroplano, sia imbarcato sul cacciatorpediniere Impavido partecipò a rischiose missioni di guerra e fu decorato della prima medaglia d’argento al valore. Il 16 gennaio 1916, per un incidente di volo occorsogli in un, ammaraggio nelle acque di Grado, riportò una grave lesione all’occhio destro. Ma nel luglio successivo partecipò alle battaglie sul Veliki e sul Faiti meritando la seconda medaglia d’argento al valore e la promozione a capitano per merito di guerra. Dal gennaio all’ottobre 1917, per le ardite incursioni aeree su Muggia e Medeazza, i combattimenti coi fanti sul Timavo ed i bombardamenti su Cattaro fu nominato Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, decorato di medaglia di bronzo al valore e promosso maggiore per merito di guerra. Nella notte dell’11 febbraio 1918, con una temeraria spedizione di siluranti nella baia di Buccari, si beffò della taglia austriaca posta sul suo capo. Ideò e preparò col capitano Palli della squadriglia La Serenissima, l’ardito volo su Vienna, eseguito il 9 agosto 1918, col lancio sulla città di manifestini tricolori e fu nominato Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia con moto proprio sovrano e tenente colonnello per merito di guerra. Con d. l. 2 gennaio 1919 gli venne concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

In grandiosa impresa aerea, da lui stesso propugnata, e in aspro combattimento terrestre sul Timavo superato, fu, per il suo ardimento, di meraviglia agli stessi valorosi. – Cielo Carsico e Timavo, 23 – 28 maggio 1917. Volontario e mutilato di guerra, durante tre anni di aspra lotta, con fede animatrice, con instancabile opera, partecipando ad audacissime imprese, in terra, sul mare, nel cielo, l’alto intelletto e la tenace volontà dei propositi – in armonia di pensiero e di azione interamente dedicò ai sacri ideali della Patria, nella pura dignità del dovere e del sacrificio. –  Zona di guerra, maggio 1915 – novembre 1918.

Nel settembre 1919, con pochi volontari, occupò Fiume, rivendicandone l’italianità e permettendone l’annessione alla madre patria. Nominato principe di Monte Nevoso con moto proprio sovrano, fu promosso generale di brigata aerea.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 210.