DEL GRECO Carlo

DEL GRECO CARLO021di Valentino e Luisa Del Greco, nacque a Firenze il 4 agosto 1873 e morì in combattimento nelle acque davanti l’isolotto di Pelagosa il 5 agosto 1915.
Si arruolò volontario, allievo dell’Accademia Navale di Livorno, nell’ottobre 1888. Nominato guardiamarina nell’agosto 1893 fu promosso sottotenente di vascello due anni dopo, prendendo successivamente imbarco sulle corazzate Italia e Re Umberto. Tenente di vascello dal dicembre 1898, imbarcato sulla nave Umbria, dal maggio 1901 al giugno 1903, effettuò una lunga crociera nei mari dell’America Latina. Durante la campagna, l’8 settembre 1902, si distinse nell’opera di soccorso ad un piroscafo inglese, divenuto preda delle fiamme, nel bacino di carenaggio di Callao nel Perù.
Fu tra i primi ad interessarsi dei mezzi subaquei – aveva ottenuto fin dal marzo 1901 l’idoneità all’incarico del materiale elettrico e delle attrezzature subaquee a bordo delle navi – e perfezionò la conoscenza di tali mezzi sul sommergibile Otaria, del quale assunse il comando, passando successivamente sul Delfino, sul Foca e sul Narvalo.
Dal settembre 1911 al febbraio 1913, data della promozione a capitano di corvetta fu imbarcato sulla Lombardia con la quale prese parte alla campagna di guerra italo-turca.
Nel febbraio 1914 assunse il comando di una squadriglia di sommergibili, e imbarcato sul Nereide preparò le unità dipendenti, con lunghi allenamenti, alle missioni ed agli agguati. Nel maggio 1915, all’inizio delle ostilità contro l’Austria, dalla base di Brindisi operò in Adriatico per la difese delle coste e dall’isolotto di Pelagosa partecipò alla sorveglianza delle isole Curzolane, base di sommergibili e idrovolanti nemici. All’alba del 5 agosto 1915, aveva appena ormeggiato alla boa il Nereide presso la spiaggetta di Zadlo, quando avvisto il periscopio di un sommergibile austriaco U5, che gli muoveva contro. Sfuggito con rapida manovra ad un primo siluro nemico, il Nereide fu colpito da un secondo siluro nella camera dei motori durante la fase di immersione ed affondo rapidamente col suo carico di uomini generosi ai posti di combattimento. Alla memoria del valoroso comandante fu conferita, con d. l. del 30 dicembre 1915, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

All’alba del 5 agosto in vicinanza della spiaggia di Pelagosa, di fronte all’improvviso apparire di un sommergibile austriaco a breve distanza che rappresentava sicura morte, tentava con eroica abnegazione di offendere col lancio di un siluro il nemico, ordinando la immediata immersione del sommergibile Nereide di cui aveva il comando e compiendo tutto quello che il dovere e le circostanze imponevano e consentivano. Pelagosa, 5 agosto 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 68.