DI MARIA di ALLERI Eugenio

DI MARIA di ALLEGRI EUGENIO091di Andrea e di Serafina Miserendino, nacque a Petralia Sottana di Palermo il 13 gennaio 18 62 e morì in combattimento a Casera Zebio il 27 giugno 1916.
Nato da nobile famiglia, completò gli studi medi a Palermo e conseguita la licenza liceale, entrò alla Scuola Militare di Modena nell’ottobre 1882, uscendone, due anni dopo, sottotenente destinato al 10° reggimento fanteria. Promosso tenente nel 1887, da capitano, nel 1898, passò al 5° reggimento bersaglieri. L’anno seguente ottenne il trasferimento all’8° bersaglieri e nel luglio 1900 partì per la Cina col I battaglione del Corpo di spedizione italiano per la difesa della nostra legazione, assediata dai rivoltosi Boxers. Nei giorni 2 e 3 novembre, nel combattimento di Kun-an-Sien fu decorato di medaglia d’argento al v. m. Rimpatriato dopo circa un anno e mezzo di campagna, passò nel 1904 al 9° reggimento bersaglieri dove, nel 1907, ottenne una medaglia d’argento al valor civile per l’opera di soccorso prestata ai feriti dallo scoppio di un deposito di esplosivi. Nell’aprile 1911, con la promozione a maggiore, fu destinato al 6° reggimento fanteria, col quale, al comando di un battaglione, partecipò alla campagna italo-turca meritandosi una medaglia di bronzo al v. m. sul Mergheb nel febbraio 1912 e la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia in giugno, a Sidi Abdul Gelil. Promosso tenente colonnello per merito di guerra nell’aprile 1913, due mesi dopo rimpatriò, assegnato al 10° reggimento bersaglieri, col quale fu in Albania dalla fine del 1914 all’aprile 1915. Rimpatriato, assunse il comando del 5° bersaglieri e un mese dopo, alla vigilia della sua promozione a colonnello, entrò in guerra sul fronte dell’Isonzo, dinanzi a Tolmino. Combatté a Santa Maria, Santa Lucia e a Monte Kuk. Quindi, passato l’Isonzo, si portò coi suoi bersaglieri in posizione sul Mrzli e sul Vodil e ferito ad un piede nel combattimento del 21 febbraio 1916 non abbandonò il suo posto. Durante l’offensiva austriaca nel Trentino, del maggio 1916, contrastò l’avanzata nemica nel settore di Monte Lemerle, sull’Altipiano di Asiago. Assunto il comando come colonnello brigadiere della valorosa brigata Sassari il 22 giugno, cinque giorni dopo, incalzando il nemico che, ormai in ritirata, opponeva le ultime resistenze sulle sue posizioni di Monte Zebio-Monte Mosciagh, alla testa dei fanti animati dal suo esempio, nell’assalto alla baionetta sulle pendici di Casera Zebio, cadde fulminato da un colpo di fucile. Alla memoria del valoroso ufficiale, con moto proprio sovrano del 23 agosto 1916, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Primo fra i suoi soldati, incitandoli all’assalto, col grido d’Italia sulle labbra, con la fede della vittoria nel cuore, cadeva fulminato dal piombo nemico, mentre le sue truppe assaltavano alla baionetta le posizioni avversarie. Casera Zebio, 27 giugno 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 210.