DORIGO Sante

DORIGO SANTE014di Giovanni e di Maria Simon, nacque a Farra di Soligo di Treviso il 18 febbraio 1892 e morì a Treviso il 16 giugno 1942.
Arruolato nel 7° reggimento alpini ed assegnato al battaglione Feltre nel settembre 1912, nel gennaio dell’anno successivo fu inviato col battaglione in Libia dove rimase fino all’agosto 1914. Rimpatriato col grado di caporal maggiore e trattenuto alle armi, entrò in guerra il 24 maggio 1915 e combatté a Cima d’Asta e a Forcella Magna, in Val Brenta. Promosso sergente, prese parte col battaglione alle operazioni di Malga Trenca, in regione Musiera e sull’Altipiano dei Sette Comuni, in seguito all’offensiva austriaca del maggio 1916. Ammesso ad un corso per allievi ufficiali presso il 6° reggimento alpini, venne nominato aspirante nel battaglione Val Brenta nel giugno 1917 e promosso sottotenente, nell’agosto successivo, passò nel battaglione Monte Pasubio, sempre del 6° reggimento alpini. Nel novembre dello stesso anno 1917, a domanda, ottenne infine, di far parte del XXIX reparto d’assalto Fiamme verdi e dopo poche settimane, il 19 gennaio 1918, fu decorato di medaglia d’argento sul campo per il valore dimostrato nel combattimento di Sano, sulla destra dell’Adige. Nell’azione del 23 maggio 1918, qualche giorno dopo la riconquista di M. Corno di Vallarsa, il XXIX reparto d’assalto tentò di impadronirsi, con pari audacia, delle posizioni nemiche di Zugna Torta. Il tentativo fallì per il mancato tempestivo affluire dei rincalzi, ma nell’aspra e cruenta battaglia, il sottotenente Dorigo, che aveva rinunciato ad una licenza, che di diritto gli spettava, per partecipare al combattimento, dette prove del più fulgido e cosciente valore.
Con d. l. del 13 ottobre 1918 gli fu conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Comandante la prima ondata, si slanciò con deciso impeto all’assalto di forti posizioni superandole coi suoi uomini sotto il tiro della mitraglia nemica. Gravemente ferito, rimase al suo posto, alla testa dei pochi superstiti e strappati all’avversario degli spezzoni esplosivi glieli lanciò contro infliggendogli gravi perdite. Colpito una seconda volta ed avuta spezzata una gamba volle rimanere ancora coi suoi soldati per animarli alla lotta. Soccorso da uno di essi che cercava trascinarlo al riparo e travolti entrambi dallo scoppio di una bomba nemica benché nuovamente ferito in più parti e morente lanciò fino all’estremo parole di incitamento ai suoi uomini: fulgido esempio di valore e tenacia. – Zugna Torta, 23 maggio 1918.

Raccolto sul campo dal nemico, col corpo coperto di ferite e trasportato in un ospedaletto da campo, poté quasi miracolosamente salvarsi. Rimpatriato dopo l’armistizio, subì ancora lunghi ricoveri in vari ospedali e riprese, pur minato irreparabilmente nel fisico, una modesta attività. Promosso tenente nel maggio 1918 e collocato in congedo assoluto dal l° maggio 1921, nel 1927 fu iscritto nel ruolo speciale e nel 1932 venne promosso capitano.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 52.