FANTINI Oddone

FANTINI ODDONE045di Bettino e di Luigia Lodola, nacque a Correggio di Reggio Emilia il 15 gennaio 1889. Risiede a Roma.
Volontario nell’87° reggimento fanteria dal dicembre 1907 entrò, nell’ottobre 1911, allievo nella Scuola Militare di Modena. Due anni dopo ebbe la nomina a sottotenente in servizio permanente e fu destinato al 28° reggimento. Partecipò volontariamente alla guerra di Libia, in Cirenaica, dal luglio 1913 nel 35°reggimento, meritando un encomio solenne, tramutato poi in croce di guerra al v. m., nel combattimento di Bir Es Sebil. Assolse anche incarichi di residente politico e di interprete di arabo. Rimpatriato e tornato al 28° reggimento nel giugno 1914, l’anno dopo, alla dichiarazione di guerra all’Austria, passato il confine, raggiunse col reggimento le posizioni avanzate della testa di ponte di Gorizia. Promosso tenente dal settembre 1915, il 21 ottobre, durante la terza battaglia dell’Isonzo, assunse volontariamente il comando della 10^ compagnia, rimasta senza il capitano e, con un nobile messaggio al comandante del reggimento, chiese ed ottenne l’onore di poterla condurre al combattimento. E in tre giorni di aspra lotta conquistò e tenne saldamente il possesso del trincerone di quota 609 del Sabotino. Al valoroso ufficiale che, ripetutamente ferito, assunse nel momento più critico dell’azione anche il comando dei battaglioni, essendone caduti i comandanti, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 29 aprile 1923 e la seguente motivazione:

Funzionando da ufficiale d’amministrazione, chiese ed ottenne nell’imminenza di un attacco di fortissima posizione, in un momento grave, il comando di una compagnia rimasta nella notte senza capitano, e, con slancio e coraggio ammirevoli, la guidò alla conquista di una trincea nemica, che tenne saldamente in tre giorni di aspra lotta, durante la quale assunse successivamente e tenne con energia e perizia il comando di battaglione e poi di tutte le truppe; fino a che, dopo aver riportate ben cinque ferite nelle ultime ventiquattro ore, dovette essere allontanato dal combattimento. Infine, appena trasportato al posto di medicazione, quasi esausto per il sangue perduto, curante più del successo che di se stesso, si fece trasportare al comando del reggimento, cui diede preziose informazioni. Fulgido esempio di eccezionale valore e d’alta abnegazione. M. Sabotino, 21 – 23 ottobre 1915.

Dopo lunga degenza ospedaliera e collocato a riposo per le ferite di guerra, riprese gli studi; si laureò in scienze economiche e nel 1927 conseguì la libera docenza in politica economica. Vincitore per concorso della 1^ cattedra di legislazione sociale e del lavoro nell’Università di Perugia, fu nominato ordinario di economia politica nell’Ateneo romano. Nel 1966 ha lasciato l’insegnamento col titolo onorifico di benemerito. Ha ricoperto importanti cariche sociali ed amministrative ed ha pubblicato numerosi volumi di carattere scientifico.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 116.