FARINATI DEGLI UBERTI TOLOSETTO Paolo

FARINATI DEGLI UBERTI TOLOSETTO PAOLO103di Giuseppe e di Teresa Malaspina, nacque a Verona il 6 aprile 1876 e morì in combattimento in Alto Adriatico nella notte del 15 luglio 1916.
Discendente dall’antica e nobile famiglia fiorentina degli Uberti, trasferitasi a Verona negli anni fortunosi delle lotte comunali, si arruolò a 13 anni volontario, allievo dell’Accademia Navale, dalla quale uscì guardiamarina nell’agosto 1895. Promosso sottotenente di vascello due anni dopo, prese imbarco sulla Duilio e, poi, sulla Volturno. Promosso tenente di vascello nel dicembre 1900, imbarcato sulla nave Puglia, compì una lunga crociera di oltre due anni nei mari dell’Australia e dell’Estremo Oriente. Passò poi sulle siluranti e nell’ottobre 1913 ebbe la sua prima destinazione sui sommergibili, passando dal  Narvalo al Glauco ed infine al Balilla del quale assunse il comando con la promozione a capitano di corvetta nel maggio 1915. Alla dichiarazione di guerra all’Austria raggiunse Brindisi. Dopo aver partecipato a numerose sortite notturne, nella notte del 13 luglio, raggiunta la zona di agguato assegnatagli a Capo Planka, mentre compiva la missione tra le isole di Zirona e di Lissa, fu avvistato nella tarda sera del giorno successivo dalle stazioni di vedetta di Lissa e segnalato alle torpediniere austriache 65 e 66 T, che, partite dalla base di Sebenico, raggiunsero alle ore 23 circa la zona di mare del Balilla. Avvistatele, il Balilla si immerse e lanciò contro di esse due siluri senza raggiungere gli obiettivi. Costretto ad emergere con la prora in alto, forse paralizzato da un incidente di manovra, venne subito attaccato dal fuoco concentrato delle due unità nemiche. Il prode comandante rispose al fuoco con le armi di bordo, ma il Balilla, raggiunto in pieno da un siluro, affondò in pochi istanti e fu tomba gloriosa ad un manipolo di valorosi ed al comandante intrepido, il cui ardimento e lo spirito di sacrificio furono cavallerescamente riconosciuti ed ammirati dagli stessi nemici. Alla memoria del valoroso comandante, con r. d. del 20 ottobre 1919, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Comandante del sommergibile Balilla in lungo e strenuo combattimento notturno contro siluranti nemiche che l’avevano risolutamente attaccato, sebbene la sua nave fosse quasi subito in decise condizioni di inferiorità per i colpi ricevuti e per gravi avarie agli organi di governo, si accaniva eroicamente nella impari lotta, cercando con i pochi mezzi di offesa rimastigli di infliggere i maggiori danni al nemico e, dopo 40 minuti di combattimento disperato, affondava col sommergibile crivellato di colpi di artiglieria e squarciato da un siluro, destando nello stesso nemico senso profondo di ammirazione per le sue splendide virtù militari. Fulgido esempio di mirabile valore, di alto sentimento del dovere e di magnifico spirito di sacrificio. Alto Adriatico, 14 15 luglio 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 234.