FERRO Emanuele

FERRO EMANUELE041di Andrea e di Battistina Canepa, nacque a La Spezia il 29 maggio 1886 e morì in combattimento a Monfalcone il 22 ottobre 1915.
Ammesso al corso allievi ufficiali presso il 74° reggimento fanteria nel gennaio 1907, ottenne, l’anno dopo, la nomina a sotto tenente di complemento nel 44° reggimento della brigata  Forlì. Congedato dopo il prescritto periodo di prima nomina, fu assunto come applicato nell’amministrazione ferroviaria. Richiamato a domanda col grado di tenente nel dicembre del 1914 nell’antico reggimento e promosso capitano, fu destinato al 21o reggimento della brigata Cremona assumendo il comando dell’8^ compagnia. Dopo la dichiarazione di guerra, il 24 maggio 1915, raggiunse la zona di operazioni verso Monfalcone e combatté strenuamente per la conquista di quelle posizioni. Iniziata il 18 ottobre la terza battaglia dell’Isonzo, con la sua compagnia che formava l’ala destra del III battaglione, si slanciò all’attacco di quota 85 di Monfalcone. Nel momento più grave del combattimento per la conquista della posizione, visto cadere ucciso il comandante del battaglione, lo sostituì nel comando, e riordinati i fanti superstiti delle tre compagnie li condusse arditamente contro i trinceramenti austriaci. Malgrado il fuoco micidiale delle armi avversarie, riuscì a penetrare nel tratto nord–ovest della quota, impadronendosi delle trincee e sgominandone i difensori che ritiratisi in camminamenti e posizioni arretrate, continuarono a mantenere i nostri sotto il fuoco violento e preciso delle artiglierie e delle mitragliatrici.
Il capitano Ferro, animatore instancabile di ardimento, nonostante i contrattacchi e il fuoco senza soste dell’avversario, col concorso di una compagnia del 22° fanteria, giunta di rinforzo, si tenne fermo sulle posizioni conquistate per tutta la notte, incitando i dipendenti a combattere e coordinandone l’azione nella maniera più efficace.
Il mattino del 22 ottobre, nella disperata ed eroica difesa dai contrattacchi del nemico, cadeva sul campo, ferito a morte. Dice la motivazione della medaglia d’oro al v. m. concessa alla memoria del prode ufficiale con d. l. del 22 novembre 1917:

Condusse con magnifico slancio ed energia sotto l’intenso e violento fuoco avversario e nonostante le ingenti perdite, la sua compagnia all’assalto di una fortissima trincea nemica. Caduto il proprio comandante di battaglione, diede fulgido esempio di virtù militari, trascinando gli avanzi di più compagnie alla conquista di numerosi trinceramenti, Per una intera notte, sotto il persistente infuriare dell’artiglieria avversaria, con tenacia indomita, con coraggio leonino incuorando tutti alla resistenza, respinse gli attacchi nemici, passò al contrassalto, e tenne fermo sulla posizione conquistata, finché cadde morto sul campo. –  Monfalcone, 21 22 ottobre 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 108.