FRANCESCHI Garibaldi

GARIBALDI FRANCESCHI020di Enrico e di Zaira Savi, nacque a Modena l’11 novembre 1897 e morì in combattimento a Castagnevizza sul Carso il 23 maggio 1917.
Studiò a Livorno in quell’Istituto tecnico. Figlio di ufficiale superiore dell’Esercito, spinto dai più alti sentimenti patriottici, fu, con gli scritti e con la parola, efficace propagandista per l’intervento dell’Italia nel conflitto. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, il 24 maggio 1915, non ancora in età per arruolarsi, entrò a far parte di un battaglione di volontari ciclisti e svolse servizio di vigilanza costiera per la difesa di Ancona. Arruolatosi volontario nel marzo 1916, raggiunse il 3° reggimento bersaglieri in linea sul Basso Isonzo. Ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali, venne nominato aspirante ufficiale di complemento nel gennaio 1917 ed assegnato al 138° reggimento fanteria della brigata Barletta. Ottenuto il comando di un plotone di arditi reggimentale di nuova costituzione, seppe infondere nei suoi uomini la sua fede e il suo freddo coraggio, guidandoli con successo in azioni rischiose ed audaci sulle trincee nemiche e per le quali fu decorato di medaglia di bronzo al valore nel marzo 1917. Durante la decima battaglia dell’Isonzo, alla ripresa dell’offensiva per la conquista dell’abitato di Castagnevizza, importante caposaldo nemico, già ridotto a un cumulo di macerie dai combattimenti precedenti e ancora tenacemente difeso da postazioni di mitragliatrici, ricevuto l’ordine di attaccare, si lanciò alla testa del suo plotone verso le trincee austriache con la ferma intenzione di superarle e di piantare sui ruderi del contrastato villaggio il tricolore che egli aveva sempre portato religiosamente piegato sul petto. Ferito ad un braccio non si arrestò. Ferito una seconda volta ad una gamba, non abbandonò il combattimento ed entrò vittorioso nelle case diroccate del villaggio. Mentre issava la piccola bandiera sui ruderi della chiesa, cadde, stroncato da una raffica di mitragliatrice, nell’impeto di un assalto eroico, nel compimento di un gesto sublime nel quale la poesia e l’amore per la Patria si erano fusi ed esaltati. Alla memoria del valoroso ufficiale, promosso sottotenente dopo la morte, venne conferita, con moto proprio sovrano del 10 settembre 1917, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Giovanissimo, pieno di fede e di coraggio, già distintosi alla testa del suo plotone arditi in varie piccole operazioni rischiose ed audaci, il 23 maggio si slanciò innanzi alla prima ondata, all’assalto di Castagnevizza. Ferito una prima volta, continuò imperterrito giungendo rapidamente all’abitato; ferito una seconda volta, non abbandonò il combattimento. E, mentre giunto presso i ruderi della chiesa, voleva consacrare la conquista del villaggio micidiale col segno del tricolore, cadeva eroicamente, ucciso sul posto da una raffica di mitragliatrice nemica. – Castagnevizza, 23 -24 maggio 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 56.