FREGUGLIA Carlo

CARLO FREGUGLIA044di Angelo e di Letizia Pioppi, nacque ad Ivrea il 18 aprile 1890 e morì in combattimento a Fiondar il 21 agosto 1917.
Conseguì nell’Università di Parma la laurea in giurisprudenza nel 1912 ed iscritto nell’albo degli avvocati di Milano, ivi esercitò la professione. Chiamato alle armi per mobilitazione nell’ottobre 1915 e nominato sottotenente di M. T., dopo aver prestato servizio nella 2^compagnia del XLI battaglione di Milizia Territoriale, passò, nel luglio 1916 al Deposito del 7° reggimento fanteria della brigata Cuneo. Ardente di entusiasmo ed impaziente di combattere, nel settembre successivo raggiunse sull’Isonzo, nella zona di Gorizia, il reggimento mobilitato. Assegnato alla 11^  compagnia, dette subito prove di ardimento e di sprezzo del pericolo, mostrandosi degno emulo del padre, colonnello, e del fratello, maggiore degli arditi, più volte decorato al valore. Il 12 ottobre a Vertojba, manifestatosi un attacco nemico, accorse spontaneamente in trincea e benché ferito nel combattimento non abbandonò i suoi uomini, animandoli a respingere l’avversario. Fu decorato per l’eroica azione di medaglia d’argento al valore. Dopo un periodo di cure in ospedale per la ferita riportata, ritornò sul fronte dell’Isonzo nell’aprile del 1917, assegnato prima all’89° reggimento e poi, dal giugno, alla 5^ compagnia del 90° reggimento della stessa brigata Salerno. Iniziata l’undicesima battaglia dell’Isonzo, verso la Bainsizza, il Freguglia, ricevuto l’ordine di muovere all’attacco, animato dal consueto entusiasmo, all’alba del 19 agosto balzò dalla trincea e si lanciò verso il nemico che protetto da mitragliatrici abilmente appostate entro la galleria di quota 43 della ferrovia Monfalcone–Trieste resisteva tenacemente. La sua superba baldanza spinse i fanti all’attacco e, nonostante fosse ferito, assunto il comando della compagnia come ufficiale più anziano, raggiunse e si impadronì della contrastata posizione. Contrattaccato dal nemico e respintolo, cadde eroicamente sul campo tra i suoi soldati, colpito mortalmente da pallottola in fronte. Alla memoria del valoroso ufficiale, promosso tenente dopo la morte, venne conferita, con d. l. del 22 novembre 1917, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Presso al termine di una laboriosa giornata di battaglia, movendo il battaglione all’arduo attacco di una munitissima ed importante posizione nemica, sulla quale l’avversario opponeva la più accanita resistenza ed intorno alla quale le sue artiglierie creavano una potente cortina di fuoco, egli, già leggermente ferito, alto levava fra i combattenti il tricolore ed al grido di Avanti Salerno! Primo fra i primi li trascinava al completo successo. Nuovamente ferito, non appena toccata la meta, conservava il comando della sua compagnia. Respinto dal battaglione un contrattacco nemico ed affermatasi la conquista, egli, che ne era stato l’eroe, cadeva colpito a morte, mentre scendevano a frotte, trofei della vittoria, i prigionieri. Fiondar, 20 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 104.