GERACI Vincenzo

GERACI VINCENZO032di Ignazio e di Giuseppina Aspa, nacque a Messina il 5 marzo 1891 e morì in combattimento a Selz di Monfalcone il 21 ottobre 1915.
Chiamato alle armi per il servizio di leva il 31 dicembre 1912 e frequentato il corso allievi ufficiali presso l’81o reggimento fanteria, venne nominato sottotenente di complemento nel febbraio 1914. Compiuto il servizio di prima nomina nel 3° reggimento fanteria, riprese gli studi nella facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Messina e preparava la tesi di laurea, allorché, nel maggio 1915, venne richiamato alle armi per mobilitazione. Assegnato al 76° reggimento fanteria Napoli, alla dichiarazione di guerra all’Austria raggiunse subito il reggimento, che aveva varcato il confine, schierandosi sulle alture di riva destra dell’Isonzo a nord-ovest del Sabotino. Destinato alla 1^ compagnia del I battaglione, fin dai primi mesi di guerra mise in evidenza le sue notevoli doti di coraggio e di ardimento nei combattimenti svolti su M. Sabotino e su M. Sei Busi. Trasferito nel settore di Monfalcone, prese parte alla terza battaglia dell’Isonzo nella quale il suo battaglione ebbe il compito di attaccare, partendo da quota 65 di Cave di Selz in direzione del Cosich e del Debeli, i trinceramenti nemici e puntare risolutamente con movimento convergente a destra verso il Vallone di Selz. Il mattino del 21 ottobre, ricevuto l’ordine di attaccare, si portò per primo innanzi sotto l’intenso fuoco delle artiglierie e delle mitragliatrici austriache, trascinando col suo entusiasmo gli uomini del suo plotone, nel risoluto ed ardito movimento assegnato al battaglione. Effettuata la non facile conversione, raggiunse i reticolati nemici e vi si addentrò arditamente cercando, per superarli, di svellere egli stesso i paletti di sostegno. Ma la raddoppiata intensità del fuoco nemico trasformò il reticolato in una invalicabile barriera per lui e per quasi tutti i suoi fanti che vennero falciati dal fuoco delle mitragliatrici appostate  nelle trincee. Il sottotenente Geraci colpito più volte, cadde eroicamente combattendo, insieme a molti dei suoi uomini che, in gara di ardimento, sacrificarono così le loro vite. Con d. l. del 4 febbraio 1916 venne conferita all’intrepido ufficiale la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

In un’azione di avanzata generale, sotto l’imperversare del fuoco di artiglieria e fanteria avversarie, condusse con grandissimo slancio il proprio plotone alle trincee nemiche, precedendo sempre ed animando i suoi, fulgido esempio di valore fino a quando, raggiunto il reticolato nemico, vi si gettò primo arditamente, svellendone egli stesso, con le mani, i paletti e trovandovi, insieme con numerosi suoi soldati, morte gloriosa. Cave di Selz, 21 ottobre 1915.

Dopo la sua morte, l’Università di Messina gli conferì la laurea ad honorem in giurisprudenza.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 90.