GIULIETTI Giuseppe

GIULIETTI GIUSEPPE027di Giulio e di Giustina Fei, nacque a Chiusi il 17 ottobre 1884. Risiede a Roma.
Volontario a diciotto anni, con la ferma di un anno, nel 3° reggimento bersaglieri, dopo l’invio in congedo, riprese gli studi tecnici diplomandosi in ragioneria. Nominato sottotenente di fanteria ed assegnato al corpo dei bersaglieri nell’aprile 1915, fu mobilitato a seguito della dichiarazione di guerra all’Austria mentre compiva il servizio di prima nomina, nel 2° reggimento bersaglieri, secondo battaglione, 2^ compagnia. Dalla zona di radunata passò col reggimento il confine ai primi di giugno ed occupato il Passo di Cereda, prendeva posizione alle pendici nord di Passo Padella in Val Cismon, quindi a Compomolon e M. Maggio. Partecipò alle operazioni per l’occupazione di M. Maronia il 25 agosto e di M. Coston il 20 settembre, rimanendo ferito nel combattimento di Costa Agra lo stesso giorno. Nell’azione per il possesso di Malga Pioverna Alta, nelle alterne vicende dell’aspro combattimento in zona montana, condusse all’assalto i suoi bersaglieri con ardimento pari all’audacia. Rimasto gravemente ferito in più parti del corpo non abbandonò il suo posto di combattimento e continuò la lotta fino a quando raggiunse e tenne saldamente la posizione. Raccolto sul campo di battaglia sopportò una lunga degenza in ospedale. Dimesso e dichiarato inabile al servizio di guerra, fu assegnato al deposito del reggimento, col grado di capitano, che aveva conseguito dal settembre 1917.
La medaglia d’oro al v. m. concessagli con r. d. 11 maggio 1924 e la seguente motivazione, premiò il suo valore di combattente:

Quantunque febbricitante per precedente ferita non ancora rimarginata, guidava prima con grande bravura una pattuglia incaricata del brillamento di tubi di gelatina sotto i reticolati nemici, scampando miracolosamente alla morte. Assumeva poscia con entusiasmo il comando del plotone portandolo con slancio ed ardire all’attacco di una trincea nemica. Ferito al petto e ad un braccio, volle rimanere al suo posto, spingendosi fin sotto alla posizione avversaria, ove, caduto nuovamente e più gravemente ferito alle gambe, continuava con la parola e col gesto ad incitare i suoi bersaglieri. Rimase per quasi due ore sul campo sotto il fuoco nemico, e solo dopo la conquista della contrastatissima posizione, poté essere raccolto e medicato. Fulgido esempio di eroismo, di spirito di abnegazione e di sacrifizio. Malga Pioverna Alta, 7 8 ottobre 1915

Ripresi gli studi e conseguita la laurea in scienze economiche e commerciali nell’Ateneo Romano nel 1920, venne congedato nel settembre 1923 e rientrò nelle ferrovie dello Stato col grado di Ispettore. Dimessosi nel 1925, esercita a Roma la libera professione. Ha conseguito la promozione a maggiore dal 1937 e a tenente colonnello dal 1940.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 80.