LEONCINI Adolfo

LEONCINI ADOLFO129di Silvio e di Angelica Campani, nacque a Portoferraio il 4 luglio 1867 e morì a Siena il 21 marzo 1957.
Ventenne, uscì sottotenente in servizio effettivo dalla Scuola Militare di Modena assegnato al 1° reggimento bersaglieri, dal quale passò al 4° nel 1897 ove restò fino alla promozione a capitano, conseguita nel 1902. Frequentata la Scuola di Guerra, ottenne, nel gennaio 1912, la promozione a scelta a maggiore nel 57° reggimento fanteria. Al comando del II battaglione, prese parte, dal luglio dello stesso anno, alla campagna libica meritando una medaglia di bronzo al v. m. nel fatto d’arme di Regdaline, a Zuara, il 15 agosto 1912. Al comando del VII battaglione bersaglieri ciclisti entrò in guerra il 24 maggio 1915 e poco dopo, in luglio, a Vermegliano, sull’Isonzo, guadagnò la seconda medaglia di bronzo. Promosso tenente colonnello, fu incaricato, in novembre, del comando del 71° reggimento fanteria operante nella zona di Oslavia, e nel combattimento del 25 novembre, riportò una grave ferita ad una gamba. Dimesso dall’ospedale nel gennaio 1916 e promosso colonnello, ebbe il comando del 116° reggimento fanteria Treviso, col quale combatté valorosamente sul Podgora ed alla battaglia di Gorizia. Successivamente, per i combattimenti sostenuti dal 10 al 13 ottobre 1916 venne decorato, con d. l. del 19 aprile 1917, della medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Comandante di un reggimento di fanteria, preparava con grande perizia l’attacco di una forte posizione nemica e lo dirigeva con pari ardimento. Conquistatala di primo impeto, con pronta mossa, personalmente guidata, parava alle prime minacce avversarie. Per tre giorni, incrollabile sulla posizione di fronte ai continui contrattacchi ed ai violenti tiri dell’artiglieria avversaria, in tutti trasfondeva col suo valoroso contegno la forza e l’energia necessarie a fronteggiare la situazione. Ferito, non si ritraeva dalla lotta, ma, fulgida figura di eroe, rimaneva imperterrito nelle prime trincee, esempio a tutti di meravigliosa tenacia e di ardire. Le riserve inviategli accortamente impiegava, finché col potente aiuto della nostra artiglieria vide egli stesso, il terzo giorno, coronati i suoi sforzi con la completa rotta delle forze nemiche. Sober, 10 – 13 ottobre 1916.

Comandò la I brigata bersaglieri dal giugno 1917 e sulla Bainsizza, nell’agosto, fu decorato di medaglia d’argento e promosso generale di brigata per merito di guerra. Al comando della 17^ divisione, combatté sull’Alto Isonzo, quindi sul Monte Tomba e sul Monfenera; e per la battaglia del Piave del giugno 1918 fu nominato Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia e Ufficiale dello stesso Ordine per le operazioni di Col Caprile e Cima di Campo nell’offensiva vittoriosa dell’ottobre. Dopo la guerra comandò le divisioni militari di Pola, di Palermo e di Firenze. Fu collocato a riposo dal 5 gennaio 1931 e promosso generale di C. d’A.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 286.