LUSI Giulio
di Domenico e di Anna Maria Durante, nacque ad Ariano Irpino di Avellino il 28 gennaio 1899 e morì in combattimento a Grisolera sul Piave il 30 ottobre 1918.
Trasferitosi con la famiglia a Napoli per proseguire gli studi nel Liceo G. Battista Vico, vagheggiò sempre il proposito di seguire la carriera delle armi. Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, nel dicembre 1916 si arruolò volontario, non ancora diciottenne, nel 2° reggimento bersaglieri. Giovane animoso ed esuberante, tentò di raggiungere arbitrariamente la zona di operazioni. Qualche mese dopo, nell’aprile 1917, poté finalmente vedere appagato il sospirato desiderio e partì col battaglione per la zona di guerra. Dopo aver frequentato un corso per allievi ufficiali ed ottenuta la nomina a sottotenente di complemento nel luglio, fu destinato, a domanda, al IV reparto d’assalto Fiamme cremisi, divenuto poi il XXVI, assegnato alla l a compagnia e combatté nell’agosto a Monte Maio, dimostrandosi audacissimo nelle più ardue imprese ed ammirevole per coraggio e sprezzo del pericolo.
Durante il ripiegamento al Piave, dopo i tragici avvenimenti di Caporetto, nel compito di arginare l’invasione austro – germanica che. da Tolmino e Plezzo dilagava verso la pianura, fu decorato di medaglia d’argento al valore per un audace colpo di mano, a Luico, compiuto con pochi animosi, in difficili condizioni di terreno e sotto fuoco violento avversario. Ferito gravemente da un colpo di pistola alla spalla destra e costretto al ricovero in ospedale, dopo un lungo periodo di cure, col braccio anchilosato e contro il parere dei sanitari, volle ritornare al fronte, dove l’ardore e l’inesausto entusiasmo lo chiamavano, per combattere ancora con i suoi vecchi arditi del XXVI battaglione, in posizione sul basso Piave, a Cavazuccherina. Iniziato il combattimento il 23 ottobre e venuta l’ora di attaccare il nemico anche sul basso Piave, il 30 ottobre il sottotenente Lusi fu il primo a varcare il fiume, e lanciatosi alla testa delle sue Fiamme cremisi contro un caposaldo nemico, falciato da una raffica di mitragliatrice cadde sul campo. I suoi arditi accorsi per soccorrerlo, lo videro già morente agitare un piccolo tricolore come esultante segno di vittoria. Alla memoria dell’eroico giovanissimo ufficiale venne concessa, con r. d. 2 giugno 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
Costante, mirabile esempio di slancio, coraggio e puro amor patrio, volontario di guerra, benché inabile alle fatiche per grave ferita riportata in combattimento, volle dare tutto se stesso alla Patria, ritornando alla fronte. Passato un fiume tra i primi, si slanciò alla testa del suo reparto coraggiosamente contro un caposaldo accanitamente difeso. Colpito a pochi passi da mitragliatrici avversarie, benché morente, fece sventolare il tricolore in faccia al nemico e spirò inneggiando alla Patria. Grisolera (Basso Piave), 30 ottobre 1918.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1918, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 182.