MAROCCO Pietro

MAROCCO PIETRO043di Francesco e di Luigia Bottinelli, nacque a Milano il 14 marzo 1888 e morì in combattimento a Malga Durer (Ovest di Valle Fonda) il 22 ottobre 1915.
Conseguita la patente di assistente edile presso l’Istituto tecnico Carlo Cattaneo di Milano ed assolti gli obblighi di leva nel 68° reggimento fanteria, lavorò in imprese edili. Richiamato alle armi, per mobilitazione, nel maggio del 1915, fu destinato al 159° reggimento fanteria e pochi giorni dopo raggiunse il fronte, sull’Altipiano di Tonezza. Ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento fu, nel settembre, nominato aspirante e rientrò al reggimento, assegnato all’8^ compagnia. La sera del 21 ottobre, nel corso dell’azione sulla fronte Valle Orsara-Durer, fu incaricato dal suo comandante di compagnia di verificare l’apertura dei varchi nei reticolati nemici, già in parte sconvolti dal fuoco delle nostre artiglierie. Attraversato il primo ordine di difese, giunse al secondo, trovandolo pressoché intatto. Animato dal più alto spirito combattivo, con una squadra di volontari portatori di tubi esplosivi. ritornò sul posto per aprirvi un varco. Ma, ostacolato dal tiro falciante di una mitragliatrice austriaca e costretto a ripiegare, per non compromettere l’esito dell’azione, ritornò da solo nei reticolati e portò indietro al sicuro i tubi esplosivi lasciati sul posto. Il mattino successivo, con altro drappello di audaci, ritentò l’ardua prova. Visto un suo ardito fante cadere ucciso, nel generoso tentativo di sostituirlo cadde, mortalmente ferito egli stesso, sotto le trincee nemiche.
La motivazione della medaglia d’oro al v. m., concessagli alla memoria con d. l. 20 agosto 1916, così si esprime:

Prescelto per il suo noto coraggio, attraversava, di notte, durante il fuoco della nostra artiglieria, la zona in cui scoppiavano le granate, e ne constatava gli effetti sui reticolati nemici. Dopo d’essere riuscito ad attraversare, da solo, il primo ordine di reticolato che era stato distrutto, vi ritornava accompagnandovi la squadra porta-tubi per continuare la distruzione, e, sotto il fuoco di fucileria e di una mitragliatrice, che aveva scoperto ed obbligato la squadra ad abbandonare a circa 5 metri dal secondo reticolato i tubi, riusciva da solo, carponi, a ricuperarli uno alla volta. Il mattino seguente, ritornando con la compagnia presso i reticolati avversari e guidando ancora i porta-tubi, mentre li incoraggiava ad avanzare, sotto il fuoco bene aggiustato del nemico, e ne sostituiva egli stesso uno, che era rimasto ferito, veniva colpito all’inguine e dava eroicamente alla Patria la sua giovane esistenza. Durer, 21 –22 ottobre 1915.

 All’aspirante Marocco fu conferito il diploma di perito edile alla memoria dall’Istituto tecnico  Carlo Cattaneo e nel 1935 venne promosso sottotenente di cpl. « a titolo d’onore.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 112.