MAZZUOLI Edmondo

MAZZUOLI EDMONDO030di Ettore e di Armida Franzini, nacque a Bologna il 28 febbraio 1889 e morì in combattimento a Castelnuovo del Carso il 21 ottobre 1915.
Esercitava il mestiere di magazziniere di albergo a Firenze e, benché già esonerato dal servizio militare di leva in seguito a riforma, quando l’Italia, il 24 maggio 1915, dichiarò la guerra all’Austria, si arruolò volontario nel 31° reggimento fanteria della brigata Siena. Partì per la zona di operazioni raggiungendo la linea del fronte tra San Pietro dell’Isonzo e la rotabile di Ronchi, assegnato alla 12^ compagnia del III battaglione. Si mise subito in evidenza per l’audacia e lo sprezzo del pericolo dimostrati nei combattimenti per la conquista di Castelnuovo, svoltisi dal 18 luglio al 3 agosto. Alla vigilia della terza battaglia dell’Isonzo il reggimento era schierato in prima linea nel settore fra San Martino del Carso e Castelnuovo, alle dipendenze della 19^ divisione. Nella notte del 16 ottobre, i primi tentativi per il brillamento di tubi esplosivi sotto i reticolati nemici furono affidati a volontari che si portarono arditamente presso le trincee e, come già in precedenza, fra essi si segnalò il fante Mazzuoli il quale, per ben sei volte si offrì per compiere gli audaci tentativi. Nella notte sul 19 ottobre, essendo rimasti feriti due suoi compagni di pattuglia presso i reticolati nemici, con alto spirito umanitario li portò in salvo e ritornò subito al suo posto di combattimento.
La sera del 20, sebbene febbricitante, si portò audacemente sotto i reticolati per aprirvi dei varchi e il giorno 21, allorché il reggimento mosse all’assalto della cosiddetta trincea delle frasche, egli si offrì anche questa volta di far parte di una delle pattuglie di volontari e fu uno dei primi a lanciarsi contro le posizioni nemiche. Ferito da pallottola di fucile ad un braccio, dopo sommaria medicazione riprese la lotta con maggiore slancio, incoraggiando gli altri e conducendoli avanti fra i reticolati, là dove essi sembravano più vulnerabili. Ma nel momento in cui stava per penetrare negli apprestamenti avversari, cadde colpito a morte. Alla memoria dell’eroico fante venne concessa la medaglia d’oro al v. m., con d. l. del 15 settembre 1916 e la seguente motivazione:

Con mirabile ardimento, per ben sei volte, nello spazio di pochi giorni, fece volontariamente parte di pattuglie incaricate della distruzione dei reticolati dinanzi alle trincee nemiche. Iniziatasi l’azione contro queste, fu il primo fra tutti a slanciarsi all’assalto. Ferito al braccio, continuò ad avanzare, incitando i compagni e gridando loro: Sono ferito, ma avanti lo stesso, avanti contro gli austriaci!. Cadde colpito a morte, mentre stava per scavalcare la trincea avversaria. Sagrado-Monfalcone, 21 ottobre 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 86.