MENZINGER Guido

MENZINGER GUIDO070di Enrico e di Costanza Calende, nacque a Napoli il 6 maggio 1867 e morì in combattimento in Val d’Assa il 21 maggio 1916.
Diciannovenne, uscì dalla Scuola Militare di Modena sottotenente nel 52° reggimento fanteria e subito dopo partì, a domanda, per l’Eritrea con la prima spedizione italiana, rimpatriando nell’aprile 1888. Promosso tenente, ancora a domanda, nel febbraio 1896, ritornò in Eritrea e prese parte alla breve campagna, partecipando alla liberazione del forte di Adigrat. Rientrato in Patria al termine delle operazioni e promosso capitano dal 1902, ottenne di far parte delle truppe dislocate in Estremo Oriente . Partecipò poi, fin dall’inizio, alla guerra italo-turca, in Libia e, come aiutante di campo della brigata  Alpi, meritò, per i combattimenti cui prese parte, una medaglia d’argento e una medaglia di bronzo al v. m. Nell’ottobre 1913 seguì il suo comandante di brigata nominato Governatore di Rodi e venne promosso maggiore alla fine dello stesso anno. Entrata l’Italia in guerra nel maggio 1915, ottenne di essere assegnato al 51° reggimento che, mobilitato, trovavasi già nell’alta valle del Cordevole, presso il Col di Lana. Al comando del III battaglione, ebbe modo di segnalarsi subito nelle difficili operazioni svoltesi in quel particolare settore e la sua brillante condotta gli valse la promozione a tenente colonnello per merito di guerra. Ferito il 21 ottobre da pallottola di mitragliatrice nell’azione offensiva di Pescoi, lasciò il fronte e vi ritornò nel febbraio 1916, assegnato al I battaglione del 112° fanteria. Pochi giorni prima dell’inizio dell’offensiva austriaca del maggio 1916 nel Trentino, fu trasferito al 156° reggimento ed assunse il comando del II battaglione. Il 20 maggio, in posizione nell’alta Val d’Assa, sotto il costone di Costesin, di rinforzo alle truppe della 34^ divisione, combatté valorosamente alla testa di due battaglioni del reggimento e dopo due giorni di aspri combattimenti, sostenuti in un terreno scoperto, cadde colpito in fronte, concludendo sul campo una vita così degnamente vissuta. Al valoroso ufficiale superiore venne conferita alla memoria, con d. l. del 31 dicembre 1916, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Già noto per elevatissimi sentimenti, per brillante valore e fredda tenacia, in molto aspro combattimento, dove la furia ed il numero dei nemici gravemente influivano sul morale dei nostri, col suo contegno imperturbabile e sereno, in piedi sempre in prima linea, nonostante violento bombardamento, intenso fuoco di fucileria e lancio di bombe a mano per parte del nemico, sapeva tener salde e offensive le proprie truppe, respingendo con fiero successo ripetuti e furiosi contrattacchi avversari. Cadde colpito a morte, fulgido esempio d’incitamento, mentre personalmente conduceva sulla linea del fuoco reparti di rincalzo. – Costesin, 21 maggio 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 168.