MERLIN Mario

MARIO MERLIN070di Fruttuoso e di Giustina Poli, nacque a Chioggia il 27 agosto 1889 e morì in combattimento sull’Altipiano della Bainsizza il 29 settembre 1917.
Dopo aver assolto, negli anni 1912 – 1913, gli obblighi di leva nel 58° reggimento fanteria, si laureò nell’Università di Padova in giurisprudenza. Giovane di vasta cultura classica, oratore e scrittore eloquente e conciso, fu un apostolo di bontà fra le genti umili e derelitte. Richiamato per istruzione dall’agosto all’ottobre 1914, prestò servizio nell’84° reggimento della brigata Venezia col quale, l’anno dopo, mobilitato alla dichiarazione di guerra all’Austria, raggiunse, il 24 maggio, la Valsugana. Incaricato di organizzare e costituire un reparto di esploratori, si rese noto in tutta la Valle per i suoi colpi di mano nelle trincee nemiche e per le audaci missioni compiute. A Malghe Trenca, il 12 aprile 1916, ottenne una medaglia di bronzo al valore per avere arditamente condotto all’assalto una compagnia da lui comandata interinalmente e per essere entrato per primo nella trincea avversaria catturandovi alcuni prigionieri. A Malga Cenon, il 30 agosto successivo, fu decorato sul campo di medaglia d’argento al valore per aver coi suoi esploratori ricacciato il nemico da una importante posizione, occupata di sorpresa, catturandone i difensori. Promosso capitano nel novembre 1916, al comando della compagnia esploratori condusse nuove ardimentose imprese. Trasferito con la brigata sulla Bainsizza, il 3 settembre 1917, nel pieno svolgimento dell’undicesima battaglia dell’Isonzo, occupò la trincea tra Madoni e Na Kobil, a immediato contatto del caposaldo nemico di quota 800 dominante il Vallone di Chiapovano. Ricevuto l’ordine di attaccare, il giovane capitano che già aveva studiata l’azione in ogni suo particolare, il 29 settembre, alla testa dei suoi esploratori si lanciò per primo in avanti, e fra il rombo delle esplosioni, il turbinio sibilante delle schegge e il fumo dei gas raggiunse la quota contesa, piantandovi il tricolore.
Alla memoria del valoroso ufficiale venne concessa, con r. d. 23 gennaio 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Con fervore di apostolo e di soldato seppe trasfondere costantemente nel suo reparto il proprio entusiasmo e l’incrollabile fede nella vittoria. Offertasi novella prova al suo ardimento, più volte si spinse volontario fin sotto le difese nemiche per riconoscerne l’efficienza. Al momento dell’attacco, comandante del nucleo esploratori di una brigata, balzò per primo dalla trincea, sotto la furia delle artiglierie e delle mitragliatrici avversarie, piantando il tricolore sugli obiettivi raggiunti. Oltrepassatili poi, con le sue truppe infiammate dal suo mirabile esempio, fulmineamente sorprese e costrinse alla resa i rincalzi avversari. Corse ancora infaticabile, in cerca di nuovi pericoli, finché lasciò gloriosamente la vita sul campo. Altipiano della Bainsizza, 29 settembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 154.