MONTI Guido

GUIDO MONTI048di Gustavo e di Rosa Bonin, nacque a Pordenone l’11 ottobre 1888 e morì in combattimento sul Dosso Faiti (Carso) il 21 agosto 1917.
Nato da patriottica famiglia friulana, ereditò dal padre, senatore del Regno e che aveva combattuto con Garibaldi nel 1866 in Val Trompia, il culto degli ideali di Patria ed il senso del dovere, spinto fino al sacrificio. Diplomatosi ragioniere presso l’Istituto Tecnico di Udine, entrò, per concorso, nel ruolo del personale civile del Ministero della Marina. Alla dichiarazione di guerra all’Austria nel maggio 1915, rinunciando all’esonero dal servizio militare, sia per precedente riforma, sia per l’impiego al Ministero chiese insistentemente di essere chiamato alle armi e nel febbraio 1916 fu destinato ai servizi territoriali. Nominato sottotenente di M. T. nel 5° reggimento artiglieria da fortezza passò, nel novembre successivo, a disposizione del Comando della Difesa contraerea di Venezia. Desideroso di prendere parte attiva alla guerra, per ben tre volte si sottopose a visite mediche. Riconosciuto finalmente idoneo alle fatiche di guerra, fu inviato a frequentare a Mestre un breve corso di addestramento, al termine del quale passò, nel febbraio 1917, a disposizione del Comando della 3^ Armata e fu destinato al Reparto Osservatori d’Armata, di prima linea. Scrisse allora ad un amico, col quale aveva diviso le ansie dell’attesa:  Mi trovo finalmente a contatto col nemico; sono al colmo dei miei voti!. Promosso tenente nel giugno, assolse la pericolosa ed importante missione negli osservatori dell’altipiano carsico, prodigandosi in turni di servizio gravosi. Il 21 agosto 1917 dall’osservatorio del Dosso Faiti si portò in prima linea ed assunto volontariamente il comando di un reparto del 73° reggimento fanteria, rimasto senza ufficiali, lo guidò valorosamente all’attacco, scomparendo nel turbine della battaglia. La salma venne ritrovata a quota 378 del Faiti nell’inverno del 1922 e trasferita prima nel sacrario di Redipuglia e poi traslata a Pordenone. Con d. l. del 3 marzo 1918, venne conferita alla memoria del valoroso ufficiale, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Rinunciando all’esonerazione ed alla riforma, assunse volontariamente servizio. Nominato ufficiale di artiglieria, chiese ed ottenne di essere addetto agli osservatori di prima linea, nei quali, spesso ammalato, affrontò con entusiasmo disagi e pericoli. Più volte, sotto l’infuriare del bombardamento nemico che interrompeva le comunicazioni, riuscì col suo personale intervento a ristabilirle ed a mantenerle in efficienza. Una volta, sebbene ferito e contuso in più parti del corpo, e con febbre alta, ricusò di ritirarsi dall’azione, nella quale continuò per due giorni. Il terzo giorno, visto un reparto di fanteria privo di ufficiali, ne assunse il comando e lo condusse all’assalto di una fortissima posizione, persistendo nella lotta sebbene nuovamente ferito. – Castagnevizza, Dosso Faiti, maggio- 21 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 112.