PALLOTTI Giacomo
di Angelo e di Vittoria Lodi, nacque a Bologna il 6 febbraio 1897 e morì in combattimento su Monte Badenecche (Altipiano di Asiago) il 4 dicembre l 917.
Figlio di noto avvocato bolognese, ancora studente nella facoltà di giurisprudenza nell’Università di Bologna, che gli conferì, poi, nel gennaio 1919, la laurea ad honorem, fu chiamato alle armi nel settembre 1916 ed arruolato nel battaglione aviatori. Nel giugno 1917, fu inviato alla Scuola Militare di Modena per frequentarvi un corso obbligatorio per ufficiali di complemento e nel settembre successivo fu nominato aspirante ufficiale, destinato al 6° reggimento bersaglieri. Raggiunse subito il reggimento al fronte, in zona di operazioni sull’altipiano della Bainsizza e, poco più di un mese dopo, prese parte col battaglione bersaglieri, al quale era stato assegnato, al difficile e delicato compito di retroguardia delle Unità dell’Esercito in ripiegamento dall’Isonzo al Piave, contrastando, passo a passo, l’avanzata del nemico. Soldato nell’animo, nonostante la giovanissima età, fu di esempio a tutti per virile fermezza, alto senso del dovere e spirito di sacrificio. Già distintosi nelle azioni sul Globocak e sul Corada, a Pradamano nel combattimento del 28 ottobre 1917, fu decorato di medaglia d’argento al valore per avere sventato, di sua iniziativa, un pericoloso tentativo nemico di aggiramento del battaglione, cogliendo di sorpresa l’avversario col fuoco efficace di una mitragliatrice piazzata, con raro intuito, sul tetto di una casa. Promosso sottotenente nei primi giorni di novembre, il 20 dello stesso mese fu inviato col reggimento sull’Altipiano di Asiago per far fronte alla prevista imminente offensiva austro – germanica. La linea occupata dai bersaglieri, ancora di scarsa efficienza, correva da Monte Badenecche a Monte Tondarecar, alture che costituivano il bastione destro del gruppo delle Melette di Gallio. La mattina del 4 dicembre il nemico, preceduto da intenso bombardamento, lanciò le sue fanterie all’attacco e riuscì, nonostante la tenace e accanita resistenza opposta dai reparti del 6° reggimento bersaglieri, a raggiungere le posizioni di Monte Badenecche. Il sottotenente Pallotti alla testa del suo plotone e alla baionetta, riuscì a rioccupare la posizione perduta, immolando sul campo la giovane vita. Alla sua memoria, con r. d. dell’8 gennaio 1922, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
In un momento criticissimo dell’azione, con raro ardire lanciavasi alla testa del suo plotone contro il nemico che irrompeva nelle nostre trincee. Dopo fiera lotta alla baionetta, riusciva a rioccupare la posizione perduta, che difendeva poi con eroismo e tenacia. Stando ritto sulla trincea, animava i suoi soldati a raddoppiare le forze per far fronte al soverchiante numero di nemici, fìnchè, colpito in fronte da palla nemica, cadeva gloriosamente sul campo. – Monte Badenecche, 4 dicembre 1917.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1917, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 216.