PANTANALI Emilio

EMILIO PANTALANI105di Luigi e di Maria Verzegnassi, nacque ad Udine il 15 novembre 1893 e morì a Roma il 31 gennaio 1952.
Chiamato alle armi nell’agosto 1914 ed ammesso il 30 aprile 1915 ad un corso per allievi ufficiali, nell’ottobre successivo fu nominato sottotenente nel 7° reggimento bersaglieri. Destinato all’istruzione delle reclute, ottenne di essere inviato al fronte nell’agosto 1916 al XL battaglione del 1° reggimento bersaglieri in zona di operazioni sull’Altipiano di Asiago. Col grado di tenente passò nel maggio 1917 alla 1353^ compagnia mitraglieri Fiat e, al comando della prima sezione, durante il ripiegamento al Piave, il 7 novembre al ponte di Sacile fu decorato di medaglia d’argento al valore per avere contrastato, sebbene ferito, per molte ore i movimenti del nemico. Ricoverato in ospedale ed uscitone qualche giorno dopo, invece di recarsi al deposito mitraglieri cui era stato destinato, raggiunse nuovamente al fronte la sua compagnia, della quale gli venne affidato il comando per il suo valoroso precedente comportamento. La sera del 30 novembre, ricevuto l’ordine di portarsi in posizione sul Sisemol e di tenerlo ad ogni costo, per più giorni respinse col fuoco delle sue mitragliatrici gli attacchi del nemico, irrigidendosi in accanita difesa. Gravemente ferito, dopo dodici ore consecutive di lotta disperata, accerchiato con i superstiti dal nemico irrompente, abbandonò per ultimo la posizione, difesa con tanto sfortunato valore. All’eroico ufficiale venne conferita, con r. d. dell’8 gennaio 1922, la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Comandante di una sezione mitragliatrici, incaricato della difesa ad oltranza di importantissima posizione, assolveva il compito affidatogli con rara abnegazione. Sconvolta la posizione, portava le sue armi fra i reticolati infranti. Contuso e pesto da scoppi di bombarde, con le mitragliatrici inservibili, continuava a combattere col fucile alla mano. Notato un nucleo nemico entro la posizione, lo contrattaccava con pochi animosi, annientandolo. Ferito gravemente al viso da bomba a mano, con un occhio asportato, rifiutava di abbandonare il suo posto, finché, sopraffatto dal nemico, si liberava con lotta sovrumana, lasciando ultimo la posizione, difesa per dodici ore consecutive. Monte Sisemol, 4 – 6 dicembre 1917.

Dopo lunga degenza in luoghi di cura, nel febbraio 1921 fu collocato in congedo assoluto e riprese la sua attività professionale di perito agrimensore. Richiamato a domanda in servizio dall’aprile 1925 col grado di capitano, diresse a Brescia, per oltre sei anni, la Sezione staccata della Direzione del Genio Militare; quindi, chiamato al Ministero della guerra prestò servizio presso la Direzione Generale del Genio, con le successive promozioni a maggiore per meriti eccezionali nel 1937, a tenente colonnello nel 1940 e a colonnello nel giugno 1943. L’anno dopo passò a disposizione del Comando Territoriale di Roma e nel 1947 venne collocato in congedo.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 224.