PARRILLA Angelo

PARRILLA ANGELO079di Giuseppe e di Zeffira Catalani, nacque a Longobucco di Cosenza il 1° gennaio 1899 e morì in combattimento nel Castello di Susegana il 29 ottobre 1918.
Trasferitosi con la famiglia a Mantova fin dall’infanzia, ivi conseguì la licenza elementare.
Educato agli alti sentimenti di amore di Patria e della famiglia, diciottenne, nell’aprile 1917, interruppe gli studi del quarto anno di ragioneria per rispondere alla chiamata alle armi. Inviato a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento presso la Scuola di applicazione a Parma, ottenne la nomina ad aspirante nell’ottobre successivo. Destinato al 113° reggimento fanteria Mantova, lo raggiunse sull’Altipiano di Asiago e durante l’offensiva austro – tedesca sul fronte del Trentina combatté in Val Frenzela, in Val Granezza, a M. Melago e Pria dell’Acqua, riportando, il 24 dicembre 1917, una ferita alla gamba destra. Dopo un breve ricovero ospedaliero, appena guarito, rientrò al reggimento che, frattanto, trasferito nella zona di Vicenza attendeva alla sua riorganizzazione e ad una intensa preparazione. Promosso sottotenente dal gennaio 1918, ai primi del giugno raggiunse Carmignano di Brenta per partecipare dal giorno 19, partendo da Selva, alla battaglia del solstizio sul Montello e combatté con valore ed ardimento, fra Valle Berta e quota 141, riuscendo ad arrestare l’attacco nemico ed a rafforzarsi sulle posizioni conquistate. Il giovanile entusiasmo lo spinse, poi, a chiedere il passaggio nei reparti arditi ed ai primi di ottobre ottenne il trasferimento nel VI reparto della seconda divisione d’assalto. Assegnato alla prima compagnia, nelle prime ore del mattino del 29 ottobre, attraversato il Piave al ponte della Priula, al comando della pattuglia di punta, con soli cinque uomini, si lanciò contro il Castello di Susegana ove erano asserragliati numerosi austriaci. Nella lotta cadde gloriosamente crivellato di ferite.
Alla memoria dell’eroico ufficiale fu concessa, con r. d. 7 settembre 1919, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Chiesto ed ottenuto il comando della pattuglia di punta, composta di cinque arditi, alla testa di essa precedeva il proprio reparto d’assalto. Avuto sentore della presenza di imprecisate forze nemiche in un fabbricato, dopo averne mandato sollecito avviso al proprio comandante, risolutamente e per primo si slanciava nel fabbricato stesso, affrontandone, con insuperabile audacia, a colpi di bombe a mano, i difensori, di gran lunga più numerosi. Alla violenta reazione di questi, impegnava, insieme ai suoi, un’accanita mischia corpo a corpo, abbattendo un ufficiale avversario. Pugnalato a sua volta, continuava disperatamente, coi suoi arditi, nella strenua ed impari lotta, mettendo fuori combattimento numerosi nemici, finché, crivellato di colpi, gloriosamente cadde, fulgido esempio di eroico valore. – Castello di Susegana, 29 ottobre 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 176.