PIGLIONE Luigi

PIGLIONE LUIGI063di Emiliano e di Matilde Barrovero, nacque a Corsione di Asti il 28 ottobre 1866 e morì in combattimento su Monte Cukla il 10 maggio 1916.
Compiuti gli studi in Asti e conseguita la licenza liceale, intraprese la carriera militare. Ammesso alla Scuola Militare di Modena nel 1887, due anni dopo ne usciva sottotenente destinato al 5° reggimento alpini ove, promosso tenente nel 1893, fu per oltre sei anni aiutante maggiore in seconda. Con la promozione a capitano, conseguita nel 1905, fu trasferito al 2° reggimento alpini, di stanza a Cuneo, nel quale ebbe tutte le successive promozioni. Nominato aiutante maggiore in prima, nonostante lo speciale incarico che gli imponeva pesanti doveri di ufficio e di servizio, nel 1910 si laureò in giurisprudenza presso l’Università di Torino. Coltivò lo studio dei classici con composizioni in latino apprezzate dagli studiosi e diede alle stampe pubblicazioni di carattere militare. Promosso maggiore nell’aprile 1915, assunse il comando del battaglione Saluzzo col quale, un mese dopo iniziava la sua vita di guerra combattendo in Carnia, sul Pal Piccolo e sul Pal Grande. Promosso tenente colonnello nel marzo 1916, passò col suo battaglione nella conca di Plezzo e nell’aprile successivo gli fu affidata l’ardua impresa della riconquista di Monte Cukla, che il nemico aveva occupato di sorpresa il 13 febbraio con un colpo di mano. Portatosi, perciò, sul rovescio del Cukla tra il 7 e il 9 aprile eseguì lavori di approccio verso le posizioni nemiche e giunse a 50 metri dalla vetta. Il giorno 4 maggio respinse valorosamente un vigoroso attacco nemico infliggendogli gravi perdite e catturando circa quaranta prigionieri. Poi, la sera del 10 maggio, alla testa dei suoi alpini, scattò improvvisamente dalle trincee dopo una breve preparazione di artiglieria e superati i pochi metri che lo separavano dalla cima, piombò sulle trincee avversarie cogliendo di sorpresa il grosso presidio sistemato sul rovescio della posizione. Ma nel raggiungere il vittorioso obiettivo cadde, stroncato da una raffica di mitragliatrice. La sua morte non arrestò l’impeto dei suoi alpini che, sistemate a difesa le trincee conquistate, tennero saldamente il Cukla nonostante i ripetuti attacchi austriaci. Il valoroso comandante, con moto proprio sovrano del 9 luglio 1916, fu decorato della medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Il 4 maggio, dopo aver sostenuto violento fuoco dartiglieria avversaria, ricacciava con brillante contrattacco il nemico che, in forze, si era gettato sulle nostre posizioni infliggendogli gravissime perdite e catturando prigionieri. Il 10 maggio, slanciatosi con mirabile ardimento, alla testa del suo battaglione, allattacco di impervia posizione nemica, fortemente difesa da trinceramenti, e giuntavi uno dei primi, coronava con una morte gloriosa l’opera attiva, intelligente ed entusiastica, dedicata, con invitto valore, alla Patria. Monte Cukla, 4 e 10 maggio 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 154.