PINTUS Giuseppe

GIUSEPPE PINTUS031di Luigi e di Anna Mostallino, nacque ad Assemini di Cagliari il 4 febbraio 1890 e morì in combattimento a Casera Zebio sull’Altipiano di Asiago il 10 giugno 1917.
Di umilissimi natali, trascorse la sua giovinezza nel duro lavoro dei campi e della pastorizia, acquisendo nei lunghi periodi di vita solitaria all’aperto il senso del dovere e notevole forza di carattere. Chiamato per il servizio di leva nel novembre 1910 ed arruolato nel 75° reggimento fanteria Napoli, poco meno di un anno dopo, trasferito al 4° reggimento della brigata Piemonte, partì per la Cirenaica imbarcandosi a Catania il 14 ottobre 1911 e partecipò, alla guerra italo – turca. Rimpatriato per malattia nel novembre 1912, fu collocato in congedo ed assunto in forza dal Deposito fanteria di Ozieri. Richiamato per istruzione presso il Deposito del 46° reggimento, per mobilitazione, nel maggio 1915, fu destinato al 151° reggimento della brigata Sassari, assegnato alla 10^ compagnia, con la quale, varcato l’Isonzo il 24 luglio, partecipò a tutti i fatti d’arme sostenuti dal reggimento nel 1915 sul Carso, a Bosco Cappuccio e nel settore di Castelnuovo; quindi sull’Altipiano di Asiago nel maggio e giugno 1916 per arginare l’offensiva austriaca, combattendo a Monte Fior e Castelgomberto, e successivamente nell’azione controffensiva su Monte Mosciagh, guadagnandosi, per le prove di ardimento, i galloni di caporale e quelli di caporal maggiore. Il 10 giugno 1917, iniziata l’offensiva contro il baluardo montano che si affaccia sulla Valsugana, dominato dall’Ortigara a nord e da Monte Zebio a sud, il caporal maggiore Pintus, ottenne l’onore di far parte della prima ondata d’assalto all’attacco del tratto compreso fra le quote 1626 e 1476 sulle pendici di Monte Zebio. Nell’aspro combattimento, il Pintus confermò le sue magnifiche doti di combattente sardo. Benché ferito ad un braccio, raggiunse la posizione austriaca impegnando una furiosa lotta a corpo a corpo durante la quale riportò una seconda ferita. Colpito per la terza volta e mortalmente da una baionettata infertagli da un austriaco cadde sul campo fra i suoi soldati mentre fieramente li incitava a combattere. Alla memoria dell’eroico graduato venne conferita, con d. l. del 13 giugno 1918, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione :

Costante e fulgido esempio di indomito coraggio, prese parte a tutti i combattimenti dall’inizio della guerra e benché varie volte leggermente ferito, non volle mai abbandonare il proprio posto. Sotto il violento bombardamento nemico che arrecava alla compagnia perdite gravi, coadiuvò con fermezza i propri ufficiali nel tenere ordinata la truppa. Si offrì poi a far parte della prima ondata d’assalto e incitando i dipendenti sotto il tiro delle mitragliatrici avversarie, benché ferito gravemente ad un braccio, arrivò sull’obiettivo e vi sostenne una violenta lotta corpo a corpo. Una seconda volta ferito, continuò a combattere, finché venne nuovamente e mortalmente colpito. Monte Zebio, 10 giugno 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 78.