RIZZO di GRADO Luigi

LUIGI RIZZO di GRADO108di Giacomo e di Maria Giuseppa Greco, nacque a Milazzo di Messina l’8 ottobre 1887 e morì a Roma il 27 luglio 1951.
Capitano di lungo corso, imbarcò su unità delle compagnie di navigazione siciliane ed estere. Chiamato alle armi e nominato sottotenente di vascello di complemento nel marzo 1912, alla vigilia della dichiarazione di guerra all’Austria fu promosso tenente di vascello. Addetto al Comando della difesa di Grado, si segnalò in rischiose imprese per le quali fu decorato di medaglia d’argento al valore. Trasferito per merito di guerra in servizio effettivo ed assunto il comando di una squadriglia di M.A.S., ottenne, nel maggio 1917, altra medaglia d’argento al valore. Nell’ottobre successivo, operò lungo i canali della laguna veneta e fu decorato della terza medaglia d’argento al valore. La notte del 9 dicembre, nel porto di Trieste, superate le numerose difese, silurò ed affondò la corazzata Wien e per l’audace impresa fu promosso capitano di corvetta per merito di guerra e decorato di medaglia d’oro al valore  militare, con moto proprio sovrano del 22 dicembre 1917 e la seguente motivazione:

Per la grande serenità ed abilità professionale e pel mirabile eroismo dimostrato nella brillante, ardita ed efficace operazione da lui guidata, d’attacco e di distruzione di una nave nemica entro la munita rada di Trieste.  Notte 9 – 10 dicembre 1917.

Nella notte dell’11 febbraio1918, comandante del Mas 96, prese parte con Ciano e D’Annunzio all’incursione nella baia di Buccari e gli fu conferita la quarta medaglia d’argento al valore. Il 10 giugno1918, a Premuda, affondò la corazzata austriaca Santo Stefano ed ottenne la promozione a capitano di fregata e la seconda medaglia d’oro al valore, conferitagli con r. d. 27 maggio 1923 . Dice la motivazione:

Comandante di una sezione di piccole siluranti in perlustrazione nelle acque di Dalmazia, avvistava una poderosa forza navale nemica composta di due corazzate e numerosi cacciatorpediniere e, senza esitare, noncurante del grande rischio, dirigeva immediatamente con la sezione all’attacco. Attraversava con incredibile audacia e somma perizia militare e marinaresca la linea fortissima delle scorte e lanciava due siluri contro una delle due corazzate nemiche, colpendola ripetutamente in modo da affondarla. Liberavasi con grande abilità dal cerchio di cacciatorpediniere che da ogni lato gli sbarrava il cammino e, inseguito e cannoneggiato da uno di essi, con il lancio di una bomba di profondità lo faceva desistere dallinseguimento danneggiandolo gravemente. – Costa Dalmata, notte sul 10 giugno 1918.

Nel 1920 fu dispensato, a domanda, dal servizio; raggiunse il grado di ammiraglio di divisione per meriti eccezionali nella riserva e nel 1932 gli fu conferito il titolo di Conte di Grado. Mori a Milazzo il 27 giugno 1951.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 230.