ROSSI Francesco

FRANCESCO ROSSI086di Domenicantonio e di Amalia Vicentini, nacque a Paganica dell’Aquila il 4 dicembre 1865 e morì il 9 novembre 1917 in seguito a ferite riportate in combattimento a Campagna di Cessalto sul Piavon.
Diciassettenne appena, nel gennaio 1883, interruppe gli studi e si arruolò volontario in cavalleria. Ammesso nel 1888 alla Scuola Militare di Modena, nell’agosto 1890 uscì sottotenente destinato al reggimento Cavalleggeri di Padova (21°), ove fu promosso tenente nel 1894. Dotato di prestanza fisica, ottimo cavaliere, si distinse nei concorsi ippici, nelle gare di scherma ed in altre attività sportive. Con la promozione a capitano nel 1904, fu assegnato al Genova Cavalleria (4°) e, promosso maggiore nel febbraio 1915, fu destinato al reggimento Cavalleggeri di Udine (29°). Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, nel maggio, fu assegnato al comando del VI C. d’A. mobilitato. Rientrato al reggimento, con la promozione a tenente colonnello nell’aprile 1916, ottenne il comando di un gruppo di squadroni che, durante le gloriose giornate della conquista di Gorizia nell’agosto successivo, guidò con intelligenza e capacità. Una medaglia d’argento al valore gli fu concessa per le audaci ricognizioni compiute e per l’ardimento col quale inseguì il nemico in fuga nella piana della Vertoibizza. Nell’agosto 1917, alla vigilia della sua promozione a colonnello, fu incaricato del comando del reggimento Piemonte Reale Cavalleria. Durante il ripiegamento dell’ottobre – novembre dall’Isonzo al Piave, comandante della retroguardia del XIII C. d’A., assolse per dieci giorni il difficile compito di proteggere il movimento delle truppe dal Torre alla Livenza e, con spirito aggressivo ed instancabile attività, sventò ogni tentativo di attacco nemico. Nella notte sul 9 novembre, dopo aver valorosamente sostenuto gli assalti dell’avversario incalzante nelle strade e tra le case di Campagna di Cessalto, ricevuto l’ordine di ripiegare e disposto il movimento delle retroguardie dal Piave al Piavon, verso le cui sponde si andavano attestando le truppe del Corpo d’Armata, rimase al posto di comando nell’abitato di Campagna per assicurarsi personalmente dell’esecuzione dell’ordine. Attaccato improvvisamente verso mezzanotte, dopo una disperata difesa cadde gravemente ferito.
Alla memoria del prode colonnello venne concessa, con d. l. 16 agosto 1918, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Costante, fulgido esempio ai dipendenti di coraggio e di fermezza, seppe ottenere dalle truppe ai suoi ordini, costituenti la retroguardia di un corpo d’armata, prolungata, tenace e brillante resistenza, rallentando dal Tagliamento al Piave l’avanzata dell’avversario imbaldanzito da insperati successi. All’ultimo, circondato, con pochi altri militari, da forti nuclei nemici, alla resa offertagli preferiva la morte, che con stoica fermezza affrontava, dopo epica lotta corpo a corpo. Tagliamento – Piave, 29 ottobre – 9 novembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 186.