SALARIS Ignazio

SALARIS IGNAZIO072di Raffaele e di Virginia Costa, nacque a Bortigali di Nuoro l’11 aprile 1892 e morì in combattimento su Monte Sief, a nord di Col di Lana, in Cadore, il 21 maggio 1916.
Appartenente a famiglia numerosa e di modeste condizioni economiche, compiute le elementari, animato da grande forza di volontà e superando difficoltà economiche non lievi, frequentò le Scuole Magistrali di Nuoro conseguendo, con la massima votazione, il diploma di maestro elementare. Chiamato alle armi nel novembre 1912, venne arruolato nel plotone allievi ufficiali dell’81° reggimento fanteria. Nominato sottotenente di complemento nel febbraio 1914, fu inviato al 45° reggimento fanteria della brigata Reggio per il servizio di prima nomina, ultimato il quale, in ottobre, fu trattenuto, per mobilitazione, dal gennaio 1915, destinato alla 3^ compagnia. Il 24 maggio successivo, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, dalla zona di radunata in Cadore varcò il confine e sul Piccolo Lagazuoi, il 22 ottobre, combattendo valorosamente meritò una medaglia d’argento al v. m. per avere condotto il suo plotone fin sotto i reticolati nemici con mirabile slancio, energia e perizia, non abbandonando i suoi uomini benché fosse stato ferito. Promosso tenente nello stesso mese di ottobre, ritornò appena guarito al suo reparto e, per le rinnovate prove di valore date nelle azioni al Sasso di Stria, ottenne il trasferimento nei ruoli del servizio permanente per merito di guerra. Durante l’offensiva austriaca del maggio 1916 nel Trentino, nelle operazioni per la conquista del costone Sief – Settsass, il 21 maggio, assunto il comando di un reparto di volontari del suo reggimento si spinse risolutamente in avanti, fiancheggiando l’azione degli altri reparti. Nello svolgimento dell’incarico più pericoloso affidatogli, di scalare, cioè, l’aspra posizione dal lato più esposto al fuoco avversario, ferito due volte al primo balzo, dopo una sommaria fasciatura al posto di medicazione, ritornò in linea per non abbandonare i suoi uomini, duramente impegnati nella battaglia. Ripreso il suo posto di combattimento, mentre con la parola e con l’esempio incitava i suoi fanti a proseguire nell’azione e li conduceva all’attacco, colpito in fronte da scheggia di granata cadde eroicamente sul campo. Alla memoria del valoroso ufficiale venne conferita, con d. l. 1° ottobre 1916, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Costante, fulgido esempio di eccezionale coraggio, di calma e di prudenza, in un combattimento per la conquista di una forte posizione nemica gli fu affidato il comando di un reparto scelto, incaricato di una difficile e pericolosa missione. Ferito una prima volta, continuò a combattere e ferito nuovamente, non appena medicato, volle tornare al comando del suo reparto, e mentre ardimentoso incuorava i suoi all’esecuzione dell’ardito compito, colpito da scheggia di granata, perdette eroicamente la vita. Monte Sief, 21 maggio 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 172.