SANTORO Carlo

MOVM CONCESSE PER FATTI D’ARME SVOLTISI POSTERIORMENTE AL 4 NOVEMBRE 1918 IN ALBANIA ED OLTREMARE

SANTORO CARLO109di Francesco e di Domenica Siani, nacque a Cava dei Tirreni di Salerno il 3 maggio 1900 e morì in combattimento a Guerat el Afie in Tripolitania il 31 ottobre 1928.
Chiamato alle armi con la sua classe per il servizio militare al 3° reggimento genio telegrafisti nel marzo 1918, durante la prima guerra mondiale, fu congedato nel febbraio 1919. Studente universitario nell’Ateneo salernitano, richiamato a domanda nel dicembre dello stesso anno ed assegnato alla Legione Carabinieri di Firenze fu ricollocato in congedo nel marzo 1922. Ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento nell’agosto 1923 fu nominato sottotenente nel luglio 1924 ed assegnato al 7° reggimento bersaglieri per il servizio di prima nomina. Richiamato a domanda nel febbraio 1926 fu trasferito nelle truppe coloniali della Tripolitania, assegnato al VI battaglione libico col quale partecipò alle operazioni di grande polizia coloniale. Nella primavera del 1927, dopo la penosa sorpresa militare di Er Raheiba, gli arabi con opera subdola, quasi inavvertita, di disgregazione e di penetrazione estesero la loro influenza fra le tribù sottomesse provocando così l’intervento delle nostre truppe con dure operazioni di guerra per ristabilire la situazione e per impedire agli arabi ogni ulteriore movimento. Dopo un breve periodo di preparazione, il VI battaglione libico in avanguardia della colonna Mezzetti, il 5 maggio 1928 iniziò l’azione e, nella marcia di trasferimento da el Agheila a Zella, sostenne un piccolo scontro coi ribelli, mettendoli presto in fuga. Partecipò, quindi, alla occupazione dei pozzi di Bir Tagrift. Pel vittorioso combattimento il sottotenente Santoro che si era dimostrato valoroso e fermo nel comando dei suoi ascari, ottenne il trasferimento in servizio effettivo per merito di guerra. Promosso tenente comandante di una mezza compagnia del reparto, nel successivo combattimento di Guerat el Afie cadde eroicamente sul campo e, alla sua memoria fu conferita, con r. d. 26 settembre 1930, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

In aspro e violento combattimento, comandante di mezza compagnia del reparto che sostenne l’urto deciso e violento delle forze nemiche, resistette all’impeto travolgente di esse con tenacia ed energia, dando superbo esempio di elevatissime virtù militari. Colpito dapprima, alla gamba destra, sotto al ginocchio, cadde, ma rialzatosi incitava i suoi ascari alla difesa ricordando loro le glorie del battaglione. Colpito di nuovo alla coscia sinistra, sollevandosi quanto più possibile da terra, ancora una volta richiamava i suoi ascari al dovere supremo. Seguiva intorno a lui una furiosa mischia fino a che, colpito nuovamente al petto, alla fronte, all’addome, egli soccombeva sul campo, ed intorno a lui circa venti ascari che ne avevano seguito lo strenuo valore. Già distintosi a Bir Tagrift (Tripolitania, 25 febbraio 1928) ove aveva meritato il passaggio ad effettivo per merito di guerra. – Guerat el Afie (Tripolitania), 31 ottobre 1928.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 240.