SASSO Marco

MARCO SASSO109di Bortolo e di Margherita Gheno, nacque nella frazione Oliero di Valstagna di Vicenza il 5 aprile 1896 e morì in combattimento in Val Calcino l’11 dicembre 1917.
Dopo aver frequentato le classi elementari nel suo paese e le scuole tecniche a Bassano del Grappa, passò all’Istituto Tecnico di Padova per diplomarsi ragioniere. Interrotti gli studi alla chiamata alle armi per mobilitazione nel novembre 1915, fu inviato alla Scuola Militar e di Modena per frequentarvi un corso allievi ufficiali, al termine del quale, nel marzo 1916, fu nominato aspirante ufficiale di complemento nella specialità alpini. Destinato al 7° reggimento raggiunse subito al fronte, in Valsugana, il battaglione Monte Pavione e assegnato alla 149^ compagnia prese parte ai combattimenti svoltisi dal 19 al 23 aprile a Volto, S. Osvaldo e, col grado di sottotenente, alla difesa del Cengello, tra le quote 2134 e 2444. Nel febbraio 1917 fu promosso tenente e al comando di un plotone della compagnia si comportò con grande ardimento combattendo sul massiccio del Grappa, durante l’offensiva austro – tedesca dell’ottobre 1917, che dopo Caporetto aveva reso necessario l’arretramento delle linee sull’Altipiano dei Sette Comuni. Il valore successivamente dimostrato nell’epica resistenza opposta al nemico incalzante in Val Calcino e che lo rese meritevole della massima ricompensa al valor militare, non fu determinato da entusiastico slancio in una critica situazione, ma dal cosciente impegno di sacrificare la vita per impedire il passo all’avversario. La sera dell’11 dicembre, la 149^ compagnia, che faceva parte col reggimento del 3° raggruppamento alpini ebbe il compito di conquistare il saliente della linea Monte Fontanel – Val Calcino. Il tenente Sasso, cui era stato assegnato il comando della colonna di destra, dopo aver giurato al suo comandante di compagnia di raggiungere la posizione nemica ad ogni costo, nonostante fosse stato colpito da una raffica di mitragliatrice, giunse per primo nella trincea nemica. Colpito mortalmente una seconda volta da pallottola di fucile al petto, volle restare sulla posizione raggiunta e cadde incitando i suoi alpini a respingere il contrattacco nemico che già si pronunciava. Al valoroso ufficiale fu concessa alla memoria, con d. L del 13 ottobre 1918, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Ufficiale di indomito coraggio, muoveva col proprio reparto all’assalto di una forte posizione, dopo di aver giurato di conquistarla o morire. Gravemente ferito in varie parti da una violenta raffica di mitragliatrici avversarie, giungeva ugualmente, per primo, sulla posizione, e gettatosi sulle armi nemiche, ne uccideva i serventi. Nuovamente e mortalmente colpito da una fucilata, rinunziava di essere trasportato al posto di medicazione, e disposto a morire sulla posizione conquistata, incitava ancora i suoi alla lotta, col grido: Avanti, avanti alpini, per l’onore del Re e della Patria!. Fulgido esempio di eroismo e di eccelse virtù militari. –  Monte Fontanel – Val Calcino, 11 dicembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 232.