SCANDALIATO Angelo
di Francesco e di Calogera Rini, nacque a Sciacca di Girgenti il 17 febbraio 1869 e morì in combattimento sul San Gabriele il 5 settembre 1917.
Ammesso nell’ottobre 1890 alla Scuola Militare di Caserta, due anni dopo uscì sottotenente nel 12° reggimento bersaglieri. Partito per l’Africa col IV battaglione nel febbraio 1896, partecipò alla breve campagna conclusasi con la battaglia di Adua e rimpatriò nel giugno dello stesso anno. Promosso tenente, fu in Estremo Oriente dal marzo 1902 al maggio 1905 col Corpo di spedizione in Cina. Col grado di capitano, fu trasferito al 4° reggimento bersaglieri, col quale prese parte alla campagna di Libia ed allo sbarco delle truppe nell’Isola di Rodi, dove meritò un encomio solenne. Inviato, a domanda, in Cirenaica all’inizio del 1915, fu decorato di medaglia di bronzo al valore nel marzo successivo per aver preso parte col VII battaglione Libico alle operazioni di Polizia coloniale. Promosso maggiore rientrò in Italia e nel gennaio 1916 raggiunse sul basso Isonzo il 7° bersaglieri. Comandante del XLIV battaglione, combatté per lunghi mesi nelle fangose trincee di Doberdò, sempre attivissimo nei punti più avanzati e pericolosi. Nel febbraio 1917, promosso tenente colonnello, ancora al comando del suo battaglione, nell’offensiva del maggio successivo contro l’Hermada, riportò una ferita ad una spalla sulle pendici di Fiondar e fu decorato di medaglia d’argento al valore. Dal 26 luglio dello stesso anno venne incaricato del comando del 248° fanteria della brigata Girgenti e ne fece un perfetto strumento di guerra che condusse con impeto eroico nell’agosto successivo fin sui margini del vallone di Chiapovano, durante la battaglia della Bainsizza. Nel combattimento che seguì per la conquista del San Gabriele, schierato sul Veliki Hrib, il mattino del 5 settembre 1917 sostenne un violento attacco in forze del nemico, tendente ad aggirare la posizione. Nel momento più critico della battaglia, sebbene già ferito ad una mano, si lanciò alla testa del suo III battaglione contro il nemico incalzante, volgendolo in fuga. Colpito alla gola da pallottola di mitragliatrice cadde, incitando i soldati a non cedere. Alla memoria dell’eroico colonnello venne conferita, con r. d. del 19 agosto 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
In un contrattacco che aveva sferrato contro rilevanti forze avversarie attaccanti di sorpresa, accortosi che un suo battaglione, sopraffatto da violento fuoco di mitragliatrici e d’artiglieria, stava per retrocedere, sebbene già gravemente ferito alla mano sinistra, si slanciava con audacia e prontezza in mezzo ai suoi soldati, e con l’esempio del suo supremo sprezzo del pericolo e colla sua parola l’induceva a tener fermo, finché riusciva a volgere in fuga l’avversario. Colpito alla gola da due proiettili di mitragliatrice, cadeva mormorando: Ragazzi, sono contento di voi!. – Veliki-Hrib – San Gabriele, 5 settembre 1917.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1917, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 142.