SCINTU Raimondo

RAIMONDO SCINTU067di Salvatore e di Saveria Enis, nacque a Guasila di Cagliari il 24 settembre 1889, muore a Roma nel 1968.
Ritornato alla vita dei campi dopo aver assolto gli obblighi di leva, fu richiamato, per mobilitazione, alla dichiarazione di guerra all’Austria il 24 maggio 1915, nel 151° reggimento fanteria col quale raggiunse il fronte di combattimento. Nelle trincee del Carso, a Bosco Cappuccio e sul San Michele, come sull’Altipiano dei Sette Comuni, intrepido quanto audace, fu sempre di esempio ai compagni nelle più ardite imprese e meritò i galloni di caporale. A Monte Zebio, il 10 giugno 1917, nella ripresa offensiva sugli altipiani per scacciare gli austriaci da una posizione potentemente apprestata a difesa e che minacciava alle spalle lo schieramento dell’Armata, dopo avere adempiuto con calma e serenità al proprio compito di latore di ordini passando attraverso zone scoperte e fortemente battute dalla fucileria e dalle artiglierie, partecipò con grande coraggio al combattimento e fu decorato di medaglia d’argento al valore. Sull’Altipiano della Bainsizza, nella battaglia per l’occupazione di quota 878 dello Zgorewnice, in Valle Isonzo, il 16 settembre 1917, fu protagonista della più audace impresa; prima da solo, e poi seguito da pochi volenterosi, irruppe nelle linee nemiche, sgominandone la resistenza. Ferito al petto da colpo di pistola, rientrò nelle linee conducendo numerosi prigionieri. La medaglia d’oro al v. m., concessagli con d. L del 22 novembre 1917, reca la seguente motivazione:

Caporale ciclista di un battaglione, in un momento critico del combattimento, si offriva spontaneamente per recarsi da solo nella trincea nemica allo scopo di prendere prigionieri per illuminare sulla situazione il proprio comandante. Con mirabile ardimento, ne catturava cinque successivamente. Ritornava poi in compagnia di pochi coraggiosi nel trinceramento avversario e vi catturava altri quaranta nemici. Spingendosi quindi in una caverna dove erano ricoverati degli ufficiali, intimava loro la resa e, ferito gravemente al petto da due pallottole tirategli a bruciapelo da un ufficiale superiore, aveva la indomita forza di ucciderlo e di catturare un altro ufficiale. Sempre e dovunque luminosissimo esempio a tutti del più fulgido eroismo di soldato e delle più belle qualità della gente di Sardegna. – Altipiano della Bainsizza, 16 settembre 1917.

Promosso aiutante di battaglia nell’ottobre 1917, partecipò, dalle nuove posizioni raggiunte sul Grappa, all’attacco di Col del Rosso, inquadrato in una compagnia d’assalto del reggimento; quindi, sempre col suo reparto, contrastò i movimenti offensivi austriaci del giugno 1918 e avanzando in direzione di Fossalta e di Capo d’Argine, si attestò saldamente a Losson. Nella battaglia finale dell’ottobre, passato il Piave, occupò Conegliano e raggiunse il Tagliamento il 3 novembre. Congedato nel luglio 1919 ed assunto con mansioni d’ordine nell’Azienda Tranviaria del Comune di Roma, è stato collocato a riposo nel 1950.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 148.