SETTI Agostino

AGOSTINO SETTI049di Luigi e di Rachele Poletti, nacque a Robecco Pavese il 19 dicembre 1894 e morì in combattimento a Selo del Carso il 19 agosto 1917.
Figlio di agricoltori, rimasto orfano di padre emigrò giovanissimo nell’America Latina ed a Buenos Ayres esercitò il mestiere di falegname. Animato da grande amore per la Patria, allo scoppio della guerra europea non esitò a rimpatriare e nel settembre 1914 fu arruolato nel 1° reggimento granatieri. Col reggimento mobilitato, nel maggio 1915, alla dichiarazione di guerra all’Austria, varcò il confine e raggiunse sul basso Isonzo il settore di Monfalcone, dimostrandosi combattente intrepido e valoroso. Ferito, dopo lunga convalescenza, fu incaricato delle mansioni di ciclista porta-ordini del IV battaglione e ben presto diede ripetute prove di coraggio e di audacia nell’attraversamento di zone scoperte ed intensamente battute dal fuoco nemico. Sull’Altipiano di Asiago, nella primavera del 1916, nelle epiche giornate dal 29 maggio al 3 giugno, combatté a Monte Cengio, in Val Canaglia, a Cesuna e a Magnaboschi; quindi, ancora sul Carso, partecipò alla conquista del San Michele ed all’occupazione dell’altura di San Grado. Durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo dell’agosto 1917, i granatieri del 1° reggimento ebbero l’ordine di procedere alla conquista dello Stari Lovka e usciti dalle trincee all’alba del 19 agosto oltrepassarono due linee di trinceramenti nemici e raggiunsero il giorno dopo l’acquedotto ad est di Selo, dove si trincerarono. Nei combattimenti il Setti fu veramente ammirevole. In un momento critico dell’azione, incaricato di consegnare un ordine particolarmente importante, conscio che solo dal recapito del messaggio affidatogli dipendeva la sorte del suo battaglione, non esitò, mentre più intenso era il fuoco nemico, ad attraversare un terreno scoperto e gravemente ferito trovò la forza suprema di andare avanti e raggiungere il comando cui era diretto. Quindi consegnato il plico ed esausto per la perdita di sangue, spirò sul campo dell’onore. Alla memoria dell’eroico granatiere venne concessa, con d. l. del 16 agosto 1918, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Costante, fulgido esempio ai compagni di attività, zelo e fermezza, quale ciclista presso un comando di battaglione, disimpegnò sempre con infaticabile lena il proprio compito sotto furiosi bombardamenti avversari, sprezzante del pericolo e dei disagi ed essendo di mirabile esempio anche ai più arditi. Affidatogli in un momento critico dell’azione un ordine di tale importanza da dover essere recapitato in modo assoluto, partì mentre più intenso era il fuoco nemico. Colpito a morte durante il cammino e conscio della gravità del momento, raccolte le sue ultime energie, volle trascinarsi fino al comando designato e spirò mentre recapitava l’ordine, assicurando con l’eroico sacrificio della propria vita il buon esito del combattimento. Selo, 19 – 22 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 114.