STASI Raffaele

RAFFAELE STASI093di Noè e di Egilda Mauro, nacque a Napoli l’11 febbraio 1896 e morì in combattimento a Meletta Davanti sull’Altipiano di Asiago il 22 novembre 1917.
Conseguita nel Liceo Mamiani di Roma la licenza liceale, si iscrisse nella facoltà di medicina dell’Ateneo romano che, dopo la morte, gli conferì la laurea ad honorem. Ancora studente, alla dichiarazione di guerra all’Austria interruppe gli studi e chiese ripetutamente di essere destinato in un reparto di arma combattente. Dichiarato temporaneamente inidoneo al servizio militare, nel febbraio 1916 venne finalmente arruolato nel 2° reggimento bersaglieri ed inviato alla Scuola Militare di Modena. Nel giugno ottenne la nomina ad aspirante ufficiale e alla fine di luglio raggiunse al fronte il 130° reggimento fanteria della brigata Perugia a Campomulo. Al comando di una sezione mitragliatrici – pistola si distinse combattendo a Monte Zebio ed a Monte Colombara. Promosso sottotenente in novembre, nel maggio 1917 passò sul fronte dell’Isonzo e il giorno 28, per il valore dimostrato nel combattimento di Castagnevizza, fu promosso tenente per merito di guerra. Assunto il comando della 6^ compagnia, il 27 ottobre, dopo Caporetto, con successivi trasferimenti, passò dal Carso all’Altipiano di Asiago. Entrato in azione in Val Miela il 15 novembre a sud – est di Casara- Meletta Davanti, contrastò i movimenti nemici con una lotta che si protrasse sanguinosa per più giorni. Il 22 novembre, alla testa della sua compagnia cadde sotto una raffica di mitragliatrice. Ad un ufficiale accorso in suo aiuto sussurrò: Zerbini, muoio. La mia mamma, andate avanti !.
Alla sua memoria venne concessa, con r. d. 31 marzo 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Figlio unico e riformato, subiva una importante operazione, per ottenere l’idoneità fisica al servizio e si arruolava volontario. Pur essendo studente di medicina, scelse e preferì l’arma di fanteria, nella quale, nominato ufficiale, fece 25 mesi di trincea, essendo di splendido esempio a tutti, per singolare coraggio nei numerosi combattimenti ai quali prese parte col suo reggimento. Sereno e calmo nel pericolo, paziente ed indefesso nella preparazione dei suoi soldati, instancabile in ogni evenienza, mai la sua costanza e la sua fede vacillarono di fronte alle più ardue situazioni. In una di queste, resa ancor più grave dalle difficoltà opposte dal terreno e dal nemico, ma soprattutto dalle condizioni morali delle truppe stremate dalla lotta e dalla stanchezza, assaltando fortissime posizioni, condusse con slancio leonino la sua compagnia nelle trincee nemiche aspramente contese e, giuntavi per primo, cadde colpito a morte da una raffica di mitragliatrice al grido: Avanti, Savoia!. Sublime esempio di elette virtù militari, di abnegazione, di devozione al dovere e di ardente amor di Patria. Meletta Davanti, 22 novembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 200.