STEGHER  Italo

ITALO STEGHER052di Vittorio e di Clotilde Pespani, nacque a Civitavecchia il 28 marzo 1894 e morì in combattimento sull’Altipiano della Bainsizza il 25 agosto 1917.
Di famiglia originaria di Bressanone, frequentò le classi elementari a Macerata, dove il padre era insegnante in quella Scuola Tecnica, e gli studi secondari a Forlì, ivi conseguendo la licenza liceale. Attratto dalla carriera militare, entrò alla Scuola Militare di Modena nel 1912 e alla fine del 1913 ottenne le spalline di sottotenente nell’arma di fanteria, destinato all’11° reggimento della brigata Casale. Nel gennaio 1915, nel periodo alacre della preparazione alla guerra, venne trasferito al 120° reggimento della brigata Emilia col quale, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria nel maggio, raggiunse la zona di operazioni e nel giugno prese parte all’occupazione di Globna, sull’alto Isonzo. Promosso tenente nel luglio, combatté sul Monte Nero e sul Monte Rosso. Ai primi di febbraio del 1916, alla vigilia della sua promozione a capitano, passò al 208° fanteria Taro di nuova formazione, allora raccolto attorno a Verona in fase di addestramento ed assunse il comando della 7compagnia. Partecipò dal 15 maggio alla strenua difesa del settore di sinistra dell’Adige, per arginare la grande offensiva austriaca, combattendo valorosamente a Costa Violina, a Cisterna e a Zugna Torta dove il 20 maggio, per il coraggio e l’ardimento coi quali, sebbene ferito, condusse in battaglia la sua compagnia, fu decorato di medaglia d’argento al valore. Si distinse, poi, nella difesa di Passo Buole e dal 20 agosto al 2 settembre, sull’altipiano di Kal, in due settimane di violenti combattimenti. Trasferito nel luglio del 1917 sul fronte dell’Isonzo, dal 21 agosto partecipò alla battaglia della Bainsizza, nella zona dei Lom di Tolmino e di Mesniack e nella quale la brigata Taro rinnovò le gesta eroiche di Passo Buole. E sulla raggiunta trincea di cresta della quota 549, cadde eroicamente il capitano Stegher, dopo aver sdegnosamente rifiutata la resa e lottando a corpo a corpo coi pochi superstiti contro il nemico che, favorito dall’oscurità e dalla fitta vegetazione era riuscito a piombare di sorpresa nella trincea.
Alla memoria dell’eroico ufficiale, che aveva preferito la morte alla resa, fu conferita, con r. d. 19 agosto 1921, la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

In diversi giorni di aspri combattimenti, cooperò validamente con la compagnia ai suoi ordini alla conquista di una importante posizione. Contrattaccata questa improvvisamente di notte da un reparto nemico, accorse prontamente coi suoi uomini, fece argine all’irruzione e ripristinò la continuità della linea già attraversata da nuclei avversari. Circondato di sorpresa ed afferrato alle spalle da un nemico che lo mise nell’impossibilità materiale di reagire, rifiutò sdegnosamente di arrendersi, e cadde ucciso. – Bainsizza quota 549, 25 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 120.