SUAREZ Eduardo

SUAREZ EDUARDO093di Emanuele e di Giulia Caruson, nacque a Napoli il 7 aprile 1869 e morì in combattimento nel Vallone di Foxi il 29 giugno 1916.
Dal Collegio Militare della Nunziatella di Napoli passò alla Scuola Militare di Modena dalla quale uscì, nell’agosto 1887, appena diciottenne, con le spalline di sottotenente di fanteria, destinato al 2° reggimento bersaglieri. Frequentati i corsi della Scuola di Guerra fu poi comandato, dal maggio 1902, a prestare servizio di Stato Maggiore presso il Comando della Divisione di Ancona, dove conseguì la promozione a scelta a capitano nel luglio successivo. Alla fine del 1904 venne trasferito nel Corpo di Stato Maggiore e destinato al Comando del XII C. d’A. Addetto al comando del Corpo di Spedizione, partecipò alla campagna di Libia dall’ottobre 1911. Promosso maggiore nel giugno 1912 e trasferito nel Corpo truppe coloniali dell’Eritrea, assunse il comando del V battaglione indigeni, col quale, ritornato in Libia, prese parte con la Colonna Miani, alla spedizione nel Fezzan. Fu decorato di medaglia d’argento al v. m. pel fatto d’arme di Maharuga del 24 dicembre 1913. Rientrato in Eritrea alla fine del 1914 fu nominato Capo di Stato Maggiore delle truppe della Colonia. Rimpatriato nel maggio 1915 e promosso colonnello nel novembre dello stesso anno, assunse pochi giorni dopo il comando del 217° reggimento della brigata Volturno di nuova formazione, col quale, durante l’offensiva austriaca nel Trentino del maggio e giugno 1916 concorse validamente alla difesa del Pasubio. Dal 29 maggio e per circa un mese nell’alta Val Posina, si condusse con grande valore ed ottenne la seconda medaglia d’argento al v. m. Iniziata la controffensiva e ricevuto l’ordine di inseguire il nemico in ritirata, il 28 giugno aveva raggiunto dal Piano delle Fugazze il Vallone di Foxi e, mentre alla testa del reggimento ne risaliva con grande difficoltà e sotto il tiro nemico la stretta fenditura nel roccioso fianco nord della Vallarsa, verso la testata del Vallone, una granata nemica spegneva l’esistenza ·dell’eroico colonnello che al coraggio personale aveva sempre unito una viva prontezza di spirito ed un’audacia giovanile. Dice la motivazione della medaglia d’oro al v. m. concessagli alla memoria con moto proprio sovrano del 9 luglio 1916:

Sempre alla testa del suo giovane reggimento di reclute, con slancio ammirevole, con sacrifizi eccezionali, riconquistava una importantissima posizione, che teneva saldamente, arrestando l’invasore proprio sull’orlo dell’ultimo baluardo che gli chiudeva lo sbocco nella pianura. Irrompendo, poi, vittoriosamente in Vallarsa, riusciva ad aggrapparsi ed a mantenersi coi suoi uomini, quasi allo sbocco dell’altipiano, combattendo ininterrottamente contro il tenace nemico ammassato tra le rocce, finché, proprio quando aveva assolto l’arduo e penoso compito, eroicamente cadeva, fulminato dal piombo nemico. Vallone di Foxi, 29 giugno 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 214.