TOMASSUCCI Fulvio

TOMASUCCI FULVIO138di Gaspare e Maria Francocci, nacque a Viterbo il 23 febbraio 1887 e morì a Roma il 26 marzo 1965.
Interrotti gli studi per obblighi di leva e nominato sottotenente di complemento prestò servizio nel 25° reggimento fanteria dal maggio 1909 al gennaio 1910. Conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale nell’Istituto Tecnico di Viterbo fu assunto quale impiegato nella locale banca cooperativa popolare. Richiamato alle armi per mobilitazione nel marzo 1915 fu assegnato al 128° reggimento in zona di operazioni nel settore di Plava, meritandosi per il combattimento del 21 luglio una medaglia di bronzo al valore. Promosso tenente, fu trasferito al 77° reggimento nel luglio 1916 e al comando di una compagnia del II battaglione, nell’offensiva del novembre fu decorato di medaglia d’oro al v. m., concessagli con d. l. 13 settembre 1917 e la motivazione:

Comandante di una compagnia, cui aveva saputo infondere il proprio ardimento, irrompeva dalle nostre trincee su quelle avversarie, conquistandole e facendovi numerosi prigionieri, avanzando ancora, alla testa della sua compagnia per oltre un chilometro. Incaricato di mantenere contatto col nemico, non gli dava tregua. Contrattaccato da questo, lo respingeva ed inseguiva, e, con gli altri reparti del battaglione, contribuiva a conquistare una nuova posizione. più avanzata ed a farvi molti altri prigionieri. Il giorno dopo, benché destinato di rincalzo, compresane la necessità, fu il primo ad uscire dalle nuove posizioni per slanciarsi con mirabile ardire contro l’avversario, che in grandi forze veniva ancora al contrattacco, e ne attraversava le disorganizzate file, dando modo al battaglione di circondare una colonna avversaria di oltre mille uomini con ufficiali superiori, e di farli pure prigionieri. Sorpreso alle spalle dal fuoco di una mitragliatrice nemica abilmente nascosta, la circondava con pochi uomini, catturandola insieme al suo personale. Incaricato di riconoscere una importante posizione col suo reparto, si slanciava sui reticolati avversari, li attraversava ed occupava la trincea di cresta, vincendo l’ostinata resistenza dei difensori emettendoli in fuga. Contrattaccato subito dopo da forze superiori, resisteva fino all’ultima cartuccia, e, ferito a morte, cadeva nelle mani dell’avversario. Veliki- Hribach, Faiti Krib, l 3 novembre 1916. 

Trasferito in servizio permanente per merito di guerra e promosso capitano prestò servizio al Ministero della Guerra, poi passato a domanda nel ruolo di complemento, svolse attività politica ed ebbe il comando di una legione. Volontario, col grado di maggiore, partecipò dal settembre 1935 alle operazioni militari in Etiopia, fu residente nella regione dei Galla – Sidama e concessionario di azienda agricola a Gimma. Richiamato per mobilitazione nel giugno 1941, e, fatto prigioniero in Africa Orientale, fu rimpatriato nel gennaio 1947.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 304.