VOLPE Giulio
di Michele e di Maria Donata De Angelis, nacque ad Orsara di Puglia il 30 settembre 1887 e morì il 18 maggio 1917 in seguito a ferite riportate in combattimento sul Vodice.
Conseguita la licenza elementare, fu apprendista sarto e, non trascurando la naturale inclinazione per la musica,. giovanissimo entrò nel corpo musicale del suo comune. Chiamato alle armi con la sua classe fu arruolato come allievo musicante nel 40° reggimento fanteria nell’ottobre 1907 e collocato in congedo nel settembre 1910 riprese il mestiere di sarto. Animato da sentimenti schiettamente liberali e patriottici, fu uno dei più attivi fautori dell’intervento dell’Italia nel conflitto e quando venne con l’ultimatum all’Austria la dichiarazione di guerra, fu tra i primi a rispondere all’appello della Patria. Destinato al 32° reggimento fanteria della brigata Siena, raggiunse a fine luglio 1915 il reggimento, già in zona di operazioni sul basso Isonzo. Nel settore di Castelnuovo, prese parte agli aspri combattimenti per la conquista della cosiddetta trincea delle frasche, dimostrando di possedere coraggio, sangue freddo, sprezzo del pericolo e notevole ascendente sui compagni d’arme. Guadagnò presto i galloni di caporale e di caporal maggiore, e nel febbraio 1916 fu promosso sergente. Dopo aver combattuto fra Brenta ed Adige durante l’offensiva austriaca nel Trentino e, a Cima della Caldiera e sull’Ortigara, nella controffensiva, fu inviato al deposito del reggimento per inquadrare ed istruire le reclute destinate a formare il 241° reggimento della brigata Teramo. Assegnato alla 1^ compagnia, fu di nuovo in linea nell’aprile 1917 nella zona di Gorizia per prendere parte alla decima battaglia dell’Isonzo. Raggiunti, per Plava e Zagara, i fortini di Zagomilla, il 241° fanteria ebbe il compito di attaccare e conquistare il Vodice. Nell’azione, iniziata il 14 maggio, i fanti del 241° raggiunsero la cosiddetta Sella del monte, catturando prigionieri e materiali, mantenendola saldamente. Fra i reparti del reggimento che più si distinsero nella battaglia, va ricordata la 1^ compagnia. Essa, rimasta senza ufficiali perché uccisi o feriti nel combattimento e con i superstiti fanti scossi dalle perdite, venne rianimata e riordinata dal valoroso sergente Volpe, il quale, assuntone di sua iniziativa il comando, la condusse intrepidamente al fuoco, costringendo il nemico a ripiegare. Nel terzo assalto, il Volpe, colpito a morte da pallottola di fucile, cadde eroicamente sul campo. Alla sua memoria, con d. l. del 3 novembre 1918, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
Assunto il comando della compagnia per la perdita di tutti gli ufficiali, radunava i superstiti, e, messosi alla loro testa, con mirabile energia e coraggio li guidava per ben tre volte al contrattacco, sotto una bufera di fuoco nemico, finché, colpito a morte, cadeva eroicamente sul campo. Fulgido esempio di valore e di fermezza. – Monte Vodice, l 7 maggio 1917.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1917, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 42.