ZUCCARELLO Filippo

FILIPPO ZUCCARELLO019di Giuseppe e di Francesca Aiello, nacque a Patti di Messina il 26 settembre 1891 e morì in combattimento sul Carso il 23 maggio 1917.
Conseguita la licenza tecnica ed ammesso nel Collegio Militare della Nunziatella di Napoli, al termine degli studi passò, nel settembre 1909, all’Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino. Ottenute le spalline di sottotenente di artiglieria nel settembre 1911, dopo avere frequentata la Scuola di applicazione, fu destinato al 7° reggimento artiglieria da fortezza. Seguendo la naturale inclinazione per lo studio delle scienze esatte, lasciò a domanda il servizio attivo e nel dicembre 1914 si iscrisse nella facoltà di ingegneria presso l’Università di Torino, che frequentò solo per pochi mesi. Chiamato alle armi per mobilitazione nel 6° reggimento artiglieria da fortezza, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, con una batteria del reggimento prese posizione in un settore della Val Giudicaria. Promosso tenente, in novembre rientrò nel ruolo degli ufficiali in servizio effettivo e con la costituzione dei primi reparti bombardieri assunse il comando della 112^ batteria bombarde del 10 raggruppamento. Sul Podgora, a quota 240, di fronte a Gorizia, l’8 agosto 1916, dopo avere assolto con le bombarde il compito della distruzione delle difese accessorie e dei reticolati nemici, portatosi volontariamente alla testa di un nucleo di bombardieri armati di fucili, riuscì a sorprendere in una caverna un forte distaccamento austriaco, catturando 9 ufficiali, circa 300 uomini ed abbondante materiale bellico. Per l’audace azione, per la quale meritò l’appellativo di eroe del Podgora, fu decorato di medaglia d’argento al valore. Un mese dopo, durante l’offensiva autunnale del 1916, sul Carso, nel Vallone Benetti, meritò una croce di guerra al valore. Nell’aprile 1917 conseguì la promozione a capitano e, un mese dopo, nel corso della decima battaglia dell’Isonzo e precisamente il 23 maggio, offrì nuova e più ardimentosa prova del suo valore. Affidata la batteria al sottocomandante, si portò in prima linea ed assunto, di sua iniziativa, il comando di un battaglione della brigata Catanzaro, rimasto nel combattimento senza comandante, lo condusse ardimentosamente all’assalto. Una pallottola di fucile lo colpì in fronte e troncò la giovane vita. Alla sua memoria, con r. d. del 2 giugno 1921, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Valoroso ufficiale, già distintosi in precedenti azioni, durante un combattimento, dopo aver diretto egregiamente il tiro delle sue bombarde, attenendone ottimi risultati, spinto da irresistibile volontà di agire e da poderoso sentimento di cameratismo, scattò all’attacco con le fanterie, assunse il comando di un battaglione che aveva perduto il capo, e lo guidò all’assalto, finché egli stesso cadde ucciso, colpito in fronte da pallottola nemica. – Carso (quota 247), 23 maggio 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 54.