VENTURINI Giovanni

nasce il 20 marzo 1916 a Corteno Golgi (Brescia) (https://biografieresistenti.isacem.it/biografie/venturini-giovanni/). Partigiano combattente.

Dopo aver frequentato il 1° anno dei corsi di avviamento al lavoro, intraprese il mestiere di ebanista. Nell’ottobre 1937 fu chiamato alle armi e prestò servizio di leva nel 2° reggimento artiglieria alpina, gruppo Vicenza, venendo congedato nel settembre 1938. Richiamato nel settembre 1939 per un periodo di istruzione presso il centro di mobilitazione del gruppo artiglieria alpina Vicenza, fu trattenuto alle armi per la sopraggiunta dichiarazione di guerra. Dopo aver preso parte alle operazioni sul fronte alpino – occidentale, nel settembre 1940 partì per l’Albania, combatté sul fronte greco – albanese e nel maggio 1941 fu promosso caporale. Rimpatriato nel luglio successivo, il 2 agosto 1942 partì, sempre col gruppo artiglieria alpina Vicenza facente parte del Corpo di Spedizione Italiano, per il fronte russo. Ferito in combattimento e ricoverato nell’Ospedale militare di Leopoli l’11 febbraio 1943 fu, con treno ospedale, trasferito nell’Ospedale militare di Imola. Sbandatosi in seguito agli avvenimenti sopravvenuti alla dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre dello stesso anno, fece parte, dal 1° novembre successivo all’11 aprile 1945, della formazione partigiana FF. VV. (Fiamme Verdi) brigata Schivardi.

Già graduato di artiglieria alpina, pur menomato nel fisico per postumi di ferita e congelamento riportato sul fronte russo, era tra i primi organizzatori ed animatori del fronte clandestino in Val Camonica, ove per diciassette mesi fu guida ideale della Resistenza. Arrestato e sottoposto ad atroci inenarrabili tormenti, sublime esempio di dedizione alla causa e di incrollabile forza morale, sacrificava la vita per nulla rivelare dell’attività partigiana e delle sistemazioni difensive delle Fiamme Verdi operanti nella Resistenza sul Montirolo. Assumendo su di sé la intera responsabilità dell’organizzazione clandestina locale, innanzi al plotone di esecuzione, orrendamente mutilato, si imponeva all’ammirazione degli astanti, rivolgendo ai suoi uccisori parole di perdono ed ai partigiani con lui morituri parole di fede nella vittoria. Cadeva inneggiando all’Italia ed alla Fede. Corteno – Alta Val Camonica – Mu di Edolo, settembre 1943 – 11 aprile 1945. (D.P. 11 luglio 1972).


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume terzo individuali (1941-1981), [Tipografia Regionale], Roma, 1982, p.63. (D.P. 11 luglio 1972).