JERVIS Guglielmo
nasce nel 1901 a Napoli. Partigiano combattente.
Assolse gli obblighi di leva nel 12° reggimento artiglieria pesante campale come sottotenente di complemento. Congedato nel 1926 e conseguita nel Politecnico di Torino la laurea in ingegneria venne assunto dalla Ditta Olivetti come tecnico. Diventato uno dei dirigenti della Ditta, prestava servizio negli stabilimenti di Villar Pellice, allorché le vicende susseguitesi all’armistizio dell’8 settembre 1943 lo spinsero a dedicare la sua attività alla lotta partigiana. Arruolatosi nelle formazioni di Giustizia e Libertà, fu poi chiamato al Comando Militare Regionale del Piemonte, . e venne nominato commissario col grado equiparato a tenente colonnello.
Benché esonerato dal richiamo perché tecnico di un importante stabilimento industriale, non esitava ad abbandonare volontariamente il lavoro e la famiglia per dedicarsi tutto alla lotta di liberazione. Organizzatore ed animatore dei primi nuclei partigiani in Val d’Aosta, per la sua opera illuminata ed infaticabile e per la felice riuscita di alcune importanti missioni militari che gli erano state affidate, era ben presto chiamato a far parte del Comando Militare del Piemonte, nell’ambito del quale aveva modo di far rifulgere eccezionali doti di coraggio e di intelligenza. Arrestato dalle SS. tedesche e trovato in possesso di materiale di sabotaggio e di documenti militari, per giorni e giorni veniva sottoposto ad atroci, inaudite torture alle quali rispondeva, senza cedere un istante, ma anzi rincuorando dal carcere i compagni, col più stoico silenzio. Destinato al plotone di esecuzione dai tedeschi che ne dovevano, a titolo di ludibrio e di rappresaglia, impiccarne più tardi la salma sulla piazza di Villar Pellice, affrontava la morte liberatrice con la serenità degli eroi. Le sue ultime parole, trovate incise con uno spillo nella sua Bibbia tascabile, erano state: Non piangetemi, non chiamatemi povero; muoio per aver servito la mia Idea . – Villar Pellice, 5 agosto 1944.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 511.