BIANCHI Renato
nasce nel 1919 a Milano. Partigiano combattente.
Arruolato nel marzo 1940 nel 6° reggimento artiglieria d’Armata partecipò prima alle operazioni di guerra sul fronte alpino occidentale e poi, dal 18 novembre 1942, a quelle svoltesi sul fronte greco-albanese. Dal 9 settembre 1943 prese parte alla lotta clandestina in Balcania come partigiano nelle formazioni E.L.A.S. (Esercito Liberazione Grecia) e Gramsci, dapprima con la qualifica di maresciallo, poi dal 1° gennaio 1944 con quella di tenente ed infine dall’11 aprile 1944 con il grado di capitano. Rimpatriò il 5 maggio 1945 e nel novembre successivo fu ricollocato in congedo. Cadde vittima di un incidente automobilistico a Milano il 21 giugno 1946 (ANPI).
Tempra eccezionale di combattente in dodici mesi di lotta partigiana partecipava a trentasei combattimenti in Grecia ed in Albania confermando in epiche gesta le sue doti di sommo valore e di sublime ardimento. Da solo fronteggia ed impedisce lo sbarco tedesco col fuoco intenso e preciso di una mitragliatrice puntata dal suo occhio che non sbaglia e manovrata dal suo pugno che non trema; da solo penetrando in un abitato tenuto saldamente dal nemico affronta e fredda un generale tedesco comandante di un’isola costringendo il grosso presidio nemico, privo del suo capo, a sbandarsi e sgombrare la località; da solo distrugge un’importante stazione permanente radio; da solo ricupera e trasporta nelle nostre linee i corpi inerti dei compagni morti e quelli doloranti dei feriti. Le giornate di Limini, Oreus, Guves, Xirocori, sono le fulgide tappe dell’eroico cammino del prode combattente dell’E.L.A.S. e della Gramsci che, benché due volte ferito, non deflette dalla via affidatagli dalla sua fede, compie eroismi di leggenda e che gli meritano la più alta decorazione militare greca e l’ammirazione delle popolazioni civili che gli tributano i meritati trionfi. – Grecia – Albania, 1943 -1945.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 721.