ANTONIOL Gino Agostino

nasce nel 1911 a Sovramonte (Belluno). Sergente maggiore fanteria (alpini), partigiano combattente.

Appartenente a modesta famiglia di agricoltori, emigrò giovanetto in Francia come operaio. Chiamato alle armi nel marzo 1932, fu arruolato nel battaglione Feltre del 7° reggimento alpini. Congedato nel settembre 1933 fu richiamato nell’aprile 1935 e con il battaglione Pusteria partecipò, nel 1936, alle operazioni militari in A.O. (Africa Orientale). Richiamato ancora alle armi nel febbraio 1941, partecipò alla seconda guerra mondiale in formazioni alpine sul fronte albanese, poi nel Montenegro. Dopo gli eventi sopravvenuti all’armistizio, sfuggito alla cattura dei militari tedeschi, fece parte della formazione partigiana 5^ Divisione alpini, Brigata Corsaglia.

Altre decorazioni: M.B. Medaglia Bronzo) (Montenegro, maggio 1941).

Sottufficiale di elevati sentimenti ed animato da vivo amor patrio, si arruolava tra i primi nelle file partigiane altamente distinguendosi per slancio entusiastico e per coraggiosa fermezza. Organizzatore capace e comandante esemplare, portava il suo reparto ad alto livello per spirito combattivo, per addestramento e per efficienza guerriera. Nei duri combattimenti dell’inverno 1943-44 si prodigava in una lotta senza quartiere contro forze soverchianti, contendendo aspramente al nemico il terreno e riconquistando posizioni in disperati attacchi. Nel combattimento della successiva primavera tenacemente difendeva posizioni di montagna lottando in condizioni di schiacciante inferiorità. Soverchiato il suo reparto da forze superiori, decideva generosamente di offrire la vita per la salvezza dei suoi uomini ed impegnava da solo il nemico col suo mitragliatore dall’alto di un casolare. Fatto segno a violento fuoco e gravemente ferito, continuava a combattere, cadendo alla fine crivellato di colpi, ma con l’arma ancora in pugno. Fontane (Val Corsaglia), 15 marzo 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 383.