BASTIA Mario

nasce a Bologna l’8 settembre 1915 (Wikipedia). Partigiano combattente.

Studente nella facoltà di ingegneria dell’Università di Bologna, gli venne poi conferita alla memoria la laurea ad honorem. Esonerato dal servizio militare per amputazione della mano sinistra, partecipò, dopo l’8 settembre 1943, alla lotta clandestina per la resistenza. Militò nelle file del partito d’azione bolognese e vi si prodigò senza riserva sebbene conoscesse che da un sommario processo era già stato condannato a morte in contumacia. Svolse la sua attività nell’ambiente universitario bolognese ed a lui si deve se si poté sottrarre dalla requisizione tedesca il radio dell’Istituto radiologico dell’Università, conservato nell’Ospedale Sant’Orsola. Braccato dalla polizia cadde il giorno 20 ottobre 1944 in una imboscata tedesca insieme ad altri suoi compagni trucidati sul posto.

Animato da forte amor di Patria, durante il periodo della dominazione nazifascista nell’Emilia, affrontava serenamente i pericoli della lotta clandestina dedicando ad essa tutto se stesso. Organizzatore entusiasta e capace, costituiva e dirigeva servizi di grande importanza per i reparti partigiani. Condannato a morte in contumacia, si dedicava all’azione con maggiore ardore catturando armi, viveri, materiali sanitari, in audaci colpi di mano. Alla testa di un nucleo di gappisti da lui guidato nel combattimento, per la difesa dell’Università di Bologna, dette prova di indomito coraggio, finché catturato dal nemico veniva fucilato sul posto, chiudendo con l’estremo sacrificio la sua eroica esistenza di apostolo della Libertà. Bologna, 20 ottobre 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 563.