BERARDINUCCI Renato

nasce nel 1921 a Philadelphia (Stati Uniti). Partigiano combattente.

Nato in America da genitori italiani, dopo aver frequentato le scuole medie a Philadelphia, venne in Italia con la madre nel 1939 e sostenuti con successo gli esami di iscrizione fu ammesso al Liceo di Pescara. Rifugiatosi nell’agosto 1943 insieme con la madre nel comune di Piccianello di Pescara, dopo gli avvenimenti dell’8 settembre egli, che non aveva prestato servizio militare come cittadino americano, si dette alla ricerca ed all’assistenza dei prigionieri anglo-americani liberati dai campi di concentramento, ma ricercati dai tedeschi. Entrato a far parte delle organizzazioni partigiane di resistenza, assunse il comando di un gruppo col quale compì numerose azioni di guerra. Mentre marciava verso le montagne dell’Aquilano per portare in salvo alcuni paracadutisti, fu catturato da soldati tedeschi e condotto al Comando di Arischia. Condannato alla fucilazione e già dinanzi al plotone di esecuzione veniva sopraffatto in un disperato tentativo di ribellione e di fuga.

A capo di una banda di partigiani ha strenuamente lottato contro le truppe tedesche finché catturato e messo al muro insieme ad altri compagni per essere passato per le armi non si dava per vinto, ma con un gesto di sublime follia, si scagliava armato soltanto della volontà e della fede contro il plotone di esecuzione. Col gesto disperato che gettava lo scompiglio nelle file dei carnefici, egli dava a se stesso la morte degli eroi, ai compagni la salvezza e la libertà. Cimitero di Arischia (L’Aquila), 11 giugno 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 471.