BERGAMINI Carlo

bergamini-carlo126nasce a San Felice sul Panaro (Modena) il 24 ottobre 1888.(https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/CarloBergamini.aspx). Ammiraglio d’Armata.

Allievo dell’Accademia Navale di Livorno fu nominato guardiamarina nel 1908, ed imbarcato sulla Victor Pisani partecipò alla campagna di guerra di Libia (1911-12). Col grado di tenente di vascello ottenuto nel 1914 prese parte alla prima guerra mondiale imbarcato sull’incrociatore Pisa. Dal giugno al dicembre 1926 comandò il caccia Carini quindi promosso capitano di fregata passò al Ministero assolvendo importanti incarichi. Promosso capitano di vascello nel 1934 fu capo di S.M. (Stato maggiore) del Comando M.M. (Marina Militare) della Sardegna, poi della 2^ squadra navale. Il 1° agosto 1939, già ammiraglio di Divisione, assunse il comando della V Divisione navale. All’inizio della 2^ guerra mondiale ebbe il comando della IX Divisione e fu capo di S.M. della la squadra navale. Passato sulla corazzata Vittorio Veneto partecipò allo scontro navale di Capo Teulada (27 novembre 1940). Dopo un breve periodo di servizio al Ministero quale ispettore, col grado di ammiraglio di Squadra, assunse il comando della IX Divisione sulla Vittorio Veneto e dal dicembre 1941 assunse il comando della V Divisione imbarcato sulla Duilio con la quale compì numerose missioni di scorta ai convogli. Dal 5 aprile 1943 assunse il comando in capo della Squadra navale. La notte sul 9 settembre 1943 imbarcato sulla corazzata Roma lasciava La Spezia con tutte le unità della Squadra per raggiungere la nuova destinazione a seguito dell’armistizio, concluso con le Nazioni Unite; ma sotto le coste della Sardegna veniva attaccato ripetutamente da velivoli tedeschi con bombe a razzo, due delle quali colpirono la Roma affondandola.

Altre ricompense: Ammiraglio d’Armata per meriti di guerra (alla memoria) (1943); M.A. (Medaglia d’Argento) (Durazzo, 1918); M.A. (Mediterraneo Centrale, 1942-1943); cav. O.M.S. (Cavaliere Ordine Savoia) (1940-41).

Comandante in capo delle Forze navali da battaglia, sorpreso dall’armistizio in piena efficienza materiale e morale, trascinò con la autorità e con l’esempio tutte le sue navi ad affrontare ogni rischio pur di obbedire, per fedeltà al Re e per il bene della Patria, al più amaro degli ordini. E nell’adempimento del dovere scomparve in mare con la sua nave ammiraglia colpita a morte dopo accanita difesa dal nuovo nemico, scrivendo nella storia della Marina una pagina incancellabile di dedizione e di onore. Acque dell’Asinara, 9 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 284.