CACCIATORI Werther

cacciatori-werther135nasce a Carrara (Apuania) il 14 marzo 1912 (Wikipedia). Capitano cpl. artiglieria.

Di famiglia originaria della Versilia con antiche tradizioni artistiche (il bisnonno fu scultore assai noto) e trasferitasi a Carrara. Compiuti gli studi medi in quell’Istituto tecnico commerciale, fu ammesso nel 1931 alla Scuola allievi ufficiali di complemento di Pola e nel 1932 venne nominato sottotenente di artiglieria. Assegnato al 1° reggimento da costa, fu collocato in congedo nel 1933. Dal settembre 1935 al giugno 1936, prestò servizio nel gruppo autonomo di artiglieria da costa della Sardegna. Tenente dal luglio 1937, fu richiamato nuovamente nell’agosto 1939 presso il Comando del Dipartimento Militare Marittimo Alto Tirreno ed assegnato alla 177^ batteria nell’isola di Palmaria vi fu promosso capitano dal gennaio 1942. Nel maggio 1943, trasferito al Comando Difesa di Lero nell’Egeo, venne incaricato del comando della 127^ batteria da 90/53 in posizione su Monte Meraviglia. Rimpatriato con la nave ospedale Gradisca dopo l’epica difesa dell’isola, venne ricoverato prima all’ospedale militare di Francavilla e poi a quello di Bari ed infine al centro mutilati di Giovinazzo. Collocato in congedo assoluto fu iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore) dal 15 marzo 1946. Nominato Presidente della Federazione Nazionale Combattenti della Liguria. È morto a Carrara il 12 febbraio 1990 (Wikipedia).

Comandante di batteria contraerea in base navale d’oltremare contrastava la violenta continua offensiva aerea con indomita reazione delle proprie armi. Esaurite le munizioni dei cannoni, organizzava la batteria a caposaldo e si opponeva ai reparti d’assalto, sbarcati dall’avversario sull’isola assediata, con le armi leggere rimastegli. Con ripetute azioni condotte di sua iniziativa e guidate di persona attaccava ripetutamente il nemico avanzante per trattenerlo nel tentativo di aggirare il vicino comando tattico dei reparti britannici e dava continue prove di eccezionale sprezzo del pericolo e di elevate virtù militari. Divenuta ormai disperata la situazione, contrattaccava un’ultima volta alla testa di esiguo gruppo di marinai e con la perdita di un braccio offriva alla Patria il suo tributo di sangue. Combattente esemplare e temerario, destava profonda ammirazione in quanti furono testimoni del suo valore. Lero, 16 novembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 350.