FOLLONI Silvino

nasce a Fabbrico (Reggio Emilia) il 24 dicembre 1923 (Wikipedia). Partigiano combattente. Nato da famiglia di modesti agricoltori e costretto al lavoro di campagna fin dall’età di 12 anni, fu poi operaio in una fabbrica di acque gassate ed infine garzone in un caseificio di Reggio Emilia. Chiamato alle armi nel 1942, fu assegnato all’80° reggimento fanteria mobilitato. Rientrato in famiglia dopo la dichiarazione dell’armistizio, dovette rispondere al bando di richiamo delle autorità della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana), ma presentatosi al Distretto militare di Modena nel dicembre 1943 fuggì e riparò in montagna ai primi di gennaio del 1944 per unirsi alle formazioni militari partigiane modenesi ed entrò a far parte della 64^ Brigata Gramsci.

Combattente di eccezionale ardimento, in un lungo ciclo operativo della lotta partigiana dava costanti prove di coraggio e sereno sprezzo del pericolo. In una azione di rastrellamento condotta dai nazifascisti con forze preponderanti, sebbene ammalato, si poneva alla testa dei suoi uomini che guidava all’assalto con slancio e perizia. Dopo otto ore di duri combattimenti, esausto e bruciato dalla febbre, continuava imperterrito nella lotta galvanizzando con il suo eroico comportamento i propri uomini. Accerchiato da forze avversarie, anziché retrocedere, si slanciava, con scatto irresistibile, contro il nemico, finché ferito mortalmente faceva olocausto della sua giovane vita in difesa della libertà d’Italia. Sublime esempio di eccezionale ardimento. Benedello (Modena), 5 novembre 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 569.