LUSIGNANI Luigi

nasce a Vernasca (Piacenza) il 3 marzo 1896 (Wikipedia). Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo), 18° reggimento fanteria.

Nominato sottotenente di fanteria pochi giorni dopo l’inizio della prima guerra mondiale, combatté col 19° reggimento fanteria; da capitano al comando della 1658^ compagnia mitraglieri del 44° reggimento meritò un encomio solenne nell’azione di S. Martino del Carso (14 maggio 1916). Fu poi in Tripolitania dal novembre 1925 all’ottobre 1927 nel XXVI battaglione eritreo. Rimpatriato frequentò il 58° corso della Scuola di guerra e promosso maggiore nel gennaio 1933, dopo avere prestato servizio di S.M. (Stato Maggiore) presso il Comando della Divisione Militare di Piacenza ed aver comandato un battaglione del 65° fanteria, ritornò in Libia nel 1936. Assunto il comando del XLIV battaglione eritreo, nell’ottobre dello stesso anno si imbarcò a Tobruk per l’A.O. (Africa Orientale). Promosso tenente colonnello nel 1938, rientrò in Patria assegnato al comando del Corpo di S.M. dove rimase anche con la promozione a colonnello conseguita nel gennaio 1942. Dal novembre successivo veniva nominato comandante del 18° reggimento fanteria della Divisione Acqui allora di presidio nell’isola di Corfù.

Altre decorazioni: Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (novembre 1916).

Comandante militare dell’isola di Corfù, fedele alle leggi dell’onore militare, opponeva un reciso rifiuto all’intimazione di cedere le armi e, di propria iniziativa, organizzava la difesa dell’isola. Per dodici giorni resisteva ai violenti attacchi aerei e terrestri tedeschi, dando ai propri dipendenti esempio costante di valore. Infine, tramontata ogni speranza di aiuto, decimati ormai i reparti e quasi del tutto privi di artiglieria, veniva sopraffatto dal nemico preponderante. Catturato dai tedeschi, veniva passato per le armi. Corfù, 8 – 25 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 329.