MACIOCIO Ermanno

nasce a Lercara Friddi (Palermo) il 25 settembre 1923 (Wikipedia). Partigiano combattente.

Frequentò le scuole medie a Savona dove il padre funzionario delle ferrovie, per ragioni di servizio, era stato trasferito con la sua numerosa famiglia. Iscritto nelle liste della leva di mare ed in attesa di chiamata alle armi, nel settembre 1943, dopo l’armistizio, raggiunse le montagne liguri per darsi alla lotta partigiana. Dopo avere partecipato alle azioni di Calizzano, di Noceto e di Finale col nome di battaglia Rosso, nel settembre 1944 si trasferiva a Montenotte dove partecipò all’assalto del Santuario e all’attacco delle batterie di Cadibona. Apparteneva alla Brigata Valbormida della Divisione Fumagalli.

Giovane partigiano, si distingueva fino dagli inizi della lotta di liberazione per slancio entusiastico, per spirito di sacrificio, per decisione e per coraggio ripetutamente sicuramente affermati in numerosi combattimenti. Durante un’azione di pattuglia, circondato dal nemico, all’intimazione di resa apriva il fuoco insieme ai suoi pochi uomini, infliggendogli sensibili perdite. Ferito si portava generosamente avanti per coprire con fuoco più efficace la ritirata ai compagni che avevano esaurite le munizioni. Nuovamente e gravemente colpito continuava a combattere trovando ancora la forza di lanciare una bomba a mano sugli avanzanti prima di venir inchiodato al suolo da una raffica nemica. Cengio (Savona), 2 novembre 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 569.