PIGHIN Otello

nasce il 20 febbraio 1912 a Lusia (Rovigo) (https://it.wikipedia.org/wiki/Otello_Pighin). Sottotenente di artiglieria R.O. (Ruolo dìOnore), partigiano combattente.

Laureatosi a Padova nel 1939 in ingegneria meccanica, fu ammesso nel marzo dello stesso anno alla Scuola allievi ufficiali di complemento d’artiglieria di Lucca e nel luglio era nominato aspirante destinato al 9° reggimento artiglieria Brennero. Promosso sottotenente in dicembre, nel giugno 1940 parti col reggimento per il fronte alpino occidentale. Ritornato in sede in agosto, il 1° gennaio 1941, col piroscafo Città di Palermo, raggiungeva l’Albania. Rimpatriò in agosto per malattia con la nave ospedale Toscana e dopo lunghe degenze in luoghi di cura, nell’aprile 1942 era collocato in congedo assoluto ed iscritto nel R.O. col proprio grado ed anzianità. Nominato assistente alla cattedra di macchine nella Facoltà di ingegneria dell’Università di Padova ed entrato a far parte del Partito d’azione, dopo la dichiarazione dell’armistizio dedicò la sua attività alla lotta partigiana dando vita alla Brigata Giustizia e Libertà Trentin, di cui divenne il comandante col nome di battaglia Renato. Venne ucciso il 10 gennaio 1945 in Abano Terme.

Ingegnere ed assistente universitario, noto in tutto il Veneto come il leggendario Renato, fondatore e comandante della Brigata Silvio Trentin, univa all’audacia, all’iniziativa, il supremo disinteresse, la competenza tecnica, la fede animatrice. Organizzatore ed esecutore di importanti atti di sabotaggio contro obiettivi nemici, suscitava l’ammirazione degli alleati che più volte citavano le sue gesta alla radio. Imprigionato una prima volta mentre soccorreva un compagno ferito, riusciva abilmente ad evadere. Invitato ad abbandonare Padova si opponeva, continuando la sua opera quantunque venisse posta una forte taglia sulla sua persona. Tratto in imboscata per tradimento, rifiutava la resa ed impegnava strenuo combattimento. Colpito e catturato, sottoposto per due giorni ad indicibili torture, non si lasciava sfuggire notizia alcuna e, dalle sue labbra morenti, uscivano soltanto come una invocazione i nomi Italia e Libertà, gli unici ideali che lo animarono nella lotta eroica. Italia occupata (Veneto) settembre 1943gennaio 1945.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 621.