RUFFINATO Renato

Renato Ruffinatti, indicato talvolta erroneamente come Renato Ruffinato nasce il 25 settembre 1925 a Giaveno (Torino) (https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Ruffinatti). Partigiano combattente.

Giovane operaio metallurgico, non appartenente a partiti politici, ma animato soltanto da grande amore per l’Italia, si rifugiò in montagna dopo le vicende dell’armistizio e combatté contro i tedeschi colla Divisione autonoma Sergio de Vitis nella zona del Pellice e nella Val Sangone. Fu catturato l’11 maggio 1944 a Giaveno.

Figlio unico e senza obblighi di leva, salì all’Alpe nell’ottobre 1943 per combattere contro i tedeschi. Infaticabile ed ardimentosa guida ai reparti che scendevano dai monti al piano per attaccare i presidi nemici, fu soprannominato il gigante della montagna. Combatté a Orbassano e a Cumiana riuscendo audacemente a forzare i posti di blocco avversari per mantenere i collegamenti con gli altri reparti operanti. Catturato durante un furioso combattimento dopo avere sparato tultima cartuccia, fu sottoposto alle più inumane torture che sopportò con sublime forza d’animo fino a rinnegare la sua mamma per non esporla a rappresaglia. Trasportato a ludibrio per le vie del paese, fu costretto a scavarsi la fossa e, benché ridotto a piaga vivente, ebbe la forza di gridare la sua fede in faccia ai carnefici che barbaramente lo trucidarono. Figura di leggendario eroismo. Forno di Coazze, 13 maggio 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 443.